07/11/2013, 00.00
MYANMAR
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Banca mondiale: nel 2014 crescita record per il Myanmar, ma i poveri sono a rischio

Secondo le previsioni, l’economia birmana per il prossimo anno destinata a salire del 6,8%. Un dato superiore alla media regionale, grazie alle riforme attuate nell’ultimo periodo dal governo. Settori trainanti energia e turismo. Gli esperti avvertono però il pericolo inflazione, che rischia di colpire la parte più debole della popolazione.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Nel 2014 l'economia del Myanmar è destinata a crescere del 6,8% piazzandosi fra i primi Paesi del Sud-est asiatico, un'area caratterizzata da notevole sviluppo e innovazione. Tuttavia, il governo dovrà prestare attenzione al rischio inflazione, che potrebbe colpire in modo pesanti le fasce più deboli della  popolazione. È quanto affermano le stime di crescita elaborate dagli esperti della Banca mondiale e pubblicati ieri. Motore trainante dell'economia birmana le esportazioni nei settori dell'energia e materie prime, investimenti stranieri, servizi e costruzioni.

Khwima Nthara, analista ed esperto di economia birmana dell'istituto, sottolinea che "non si tratta solo di un trend" dovuto al periodo storico, perché il dato previsto per Naypyidaw supera in modo netto il 5,1% stimato per la regione nell'anno corrente e per il 2014. "Esso va attribuito in larga parte - aggiunge - al programma di riforme" attuato dal presidente Thein Sein e dal suo governo che, almeno in campo economico, ha messo fine a decenni di isolamento imposti dalla dittatura militare al potere.

A dispetto del potenziale enorme a livello di risorse, il Myanmar e i suoi 60 milioni di abitanti sono stati (sinora) una delle nazioni meno sviluppate e più povere al mondo; sanzioni occidentali e una politica repressiva della giunta militare hanno tenuto per decenni in scacco il Paese e la popolazione civile, mentre una cricca legata ai generali dell'esercito si è potuta arricchire impunita.

Dal marzo 2011 l'esecutivo (in parte) riformista ha garantito maggiori aperture al mondo, la liberazione della storica leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi e di centinaia di detenuti politici, oltre che avviare cambiamenti di rotta in tema di economia. Da qui la crescita degli investimenti diretti esteri, che hanno toccato quota 2,7 miliardi di dollari nel 2012/13, rispetto a 1,9 miliardi nel periodo 2011/12.

Sebbene manchino verifiche indipendenti, per la Commissione governativa sugli investimenti nel mese di settembre sono confluiti nel Paese 54 milioni di dollari provenienti dall'estero, la maggior parte dei quali destinati alla manifattura, agricoltura, miniere, oltre che hotel e turismo. Ed è proprio il settore dell'ospitalità uno di quelli destinati a trainare in massima parte lo sviluppo della nazione nel futuro prossimo.

Tuttavia, gli esperti della Banca mondiale avvertono circa i pericoli dell'inflazione che, nel mese di agosto, è salita al 7,3%, sospinta dal costo delle case e dei beni di prima necessità, fra cui alimenti di base come il riso. "L'inflazione va tenuta sotto controllo" avverte Nthara, perché si tratta di un "trend preoccupante che colpisce in particolar modo la parte più povera della popolazione". 

 

 

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