21/07/2009, 00.00
BANGLADESH
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Bangladesh, minorenne incinta dopo stupro: bastonata e costretta a sposare l’aguzzino

di William Gomes
Per mesi l’imam di un villaggio del distretto di Faridpur ha abusato della ragazza, che non ha denunciato l’uomo per “paura e vergogna”. La giovane è al settimo mese e rischia un parto prematuro. Il locale consiglio di arbitrato ha condannato entrambi a 101 bastonate.
Dhaka (AsiaNews) – Vittima di numerosi stupri in seguito ai quali è rimasta incinta, costretta dai leader locali a sposare l’uomo che ha abusato di lei e bastonata decine di volte per il “crimine” commesso. È la storia di una minorenne del villaggio di Padmar Char a Faridpur, distretto del Bangladesh centrale.
 
Omar Faruk è un insegnante della “Maktab”, la scuola islamica del villaggio. L’imam ha abusato a lungo della minorenne, approfittando della posizione di prestigio all’interno della comunità locale. La giovane è al settimo mese di gravidanza, le sue condizioni di salute fisiche e mentali non sono buone, e rischia un parto prematuro.
 
Per diversi mesi la ragazza ha nascosto le violenze e la gravidanza, per paura e vergogna. Quando il ventre ha iniziato a crescere, la notizia si è diffusa per tutto il villaggio. Il 18 luglio scorso si è riunito il locale consiglio di arbitrato, costituito da un gruppo di esperti guidato da Fazlur Rahman Fazal, per discutere della vicenda ed emettere il verdetto.
 
L’arbitrato si è concluso con una condanna a 101 bastonate a testa per la giovane e l’imam, autore delle violenze. Fonti locali rivelano che entrambi hanno già ricevuto 25 bastonate, in applicazione alla sentenza. La giovane dovrà anche sposare il suo aguzzino, il quale ha già due precedenti matrimoni alle spalle.
 
In Bangladesh le donne sono spesso vittime di violenze e abusi, la maggior parte dei quali rimangono impuniti. AsiaNews in questi anni ha più volte documentato casi di giovani stuprate, donne e bambine sfigurate dall’acido, vittime di faide familiari, ragazze emarginate perché si convertono al cristianesimo e vengono ripudiate dalla famiglia.
 
Nelle scorse settimane Annie Halder, attivista cattolica, ha denunciato la crescita continua di violenze, in particolare contro “quante decidono di convertirsi al cristianesimo”. Fra i tanti, la donna ha ricordato il caso di Christina Goni Gomez, “uccisa dagli estremisti” per apostasia.
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