13/05/2009, 00.00
TURCHIA
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Bartolomeo I ricorre alla Corte europea di Strasburgo contro Ankara

di NAT da Polis
Molte parrocchie e comunità sono requisite dalla Direzione delle fondazioni religiose e usate per fini privati (anche come case da gioco). Il Sinodo del patriarcato ha preso la decisione di ricorrere alla magistratura turca e poi, in caso di sentenza negativa, di ricorrere a Strasburgo.

Istanbul (AsiaNews) – Il Patriarca ecumenico Bartolomeo I ha annunciato di voler ricorrere alla Corte europea di Starsburgo per i diritti dell’uomo sulle violenze contro comunità e fondazioni ortodosse, espropriate ingiustamente di terreni ed edifici dalla Direzione generale delle fondazioni religiose di Ankara.

Rivolgendosi ai fedeli accorsi nella parrocchia di san Giorgio, a ridosso delle mura bizantine di Istanbul, il Patriarca ha affermato che la decisione di rivolgersi alla Corte europea è stata presa da tutto il Sinodo.

“Siamo e siete  accorsi qui per celebrare -  ha detto -  una funzione religiosa presso la parrocchia di una comunità che ha tanti problemi. E purtroppo non è l’unica. Il problema sta nel fatto questa parrocchia e la sua comunità,  come  tante altre della Chiesa di Costantinopoli sono state dichiarate mazbut (occupate) con un abuso dalla Direzione generale delle fondazioni religiose. Ciò significa  che noi non possiamo rivendicare alcun diritto di gestione sulle proprietà di questa comunità, né procedere all’elezione di un consiglio amministrativo di essa. Di conseguenza non abbiamo alcun diritto di gestione su  cose che  ci sono state lasciate in eredità dai nostri padri. L’unica cosa che ci permettono di svolgere  è quella di celebrare le funzioni religiose. Purtroppo, questa è la sorte di questa come di tante altre comunità e parrocchie della Chiesa di Costantinopoli”.

“Nel cortile di questa parrocchia – ha continuato il Patriarca - esiste ancora l’edificio della scuola  di  questa comunità.. Essa, purtroppo è stata adibita in sala-giochi  e la sua gestione è stata concessa dalle autorità ad un privato, il quale a sua volta provvede a compensarli con il  pagamento di una pigione”.

“Per evitare le ingiustizie che continuiamo a  subire – ha aggiunto Bartolomeo I - il Sinodo ha preso la  decisione  di ricorrere anzitutto alla magistratura dello Stato turco e poi, nel caso di una sentenza negativa, alla Corte europea di Strasburgo, sull’esempio del caso  dell’orfanotrofio dell’isola dei Principi (Buyukada), con la speranza che anche questa volta verrà  fatta giustizia” (cfr. AsiaNews.it, 29/11/2007 La Corte di Strasburgo ammette il ricorso del Patriarcato per l’orfanotrofio di Buyukada).

“Non vogliamo – ha concluso - un trattamento speciale, ma neanche  possiamo permettere la sopraffazione dei nostri diritti e la cancellazione  della nostra identità  ed eredità culturale che i nostri padri ci hanno tramandato da secoli”.

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