15/02/2013, 00.00
MALAYSIA - FILIPPINE
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Borneo, Kuala Lumpur contro 200 miliziani islamici filippini barricati in un villaggio

I guerriglieri si fanno chiamare "esercito reale del sultanato di Sulu" e sono armati. Provenienti da Mindanao (Filippine), essi starebbero proteggendo un leaer islamico dello Stato di Sabah (Borneo). La zona è abitata da una consistente minoranza cristiana. Sospetti su eventuali infiltrazioni dei terroristi di Abu Sayyaf già responsabili di rapimenti e attentati in Malaysia.

Manila (AsiaNews) - La lotta fra fazioni ribelli islamiche nell'isola a maggioranza musulmana di Mindanao, influenza anche la vicina Malaysia  che denuncia l'incursione di circa 200 militanti islamici filippini nello Stato di Sabah (isola di Borneo). Nella zona risiende una consistente minoranza cristiana. Secondo, Hishammuddin Hussein, ministro malaysiano degli Interni, il gruppo è da tre giorni barricato in un piccolo villaggio della costa orientale di Sabah. "Per evitare un bagno di sangue - ha dichiarato - l'esercito sta già negoziando con i miliziani, molti dei quali sono armati". Essi si sono identificati come l'"esercito reale del sultanato di Sulu".  Il gruppo a tutt'oggi sconosciuto, si aggiunge alla lista delle milizie armate islamiche attive fra il Borneo e l'arcipelago filippino, in aumento dopo la firma degli accordi quadro fra il Moro Islamic Liberation Front (Milf), il più importante movimento islamico delle Filippine e Manila. Una parte del documento riguarda il disarmo del Milf e avrebbe scatenato un vuoto di leadership nella regione.   

Al momento non è chiaro se fra i miliziani asseragliati nel villaggio malaysiano vi sono membri del movimento terrorista di Abu Sayyaf, che ha la sua roccaforte proprio nell'arcipelago di Sulu (Mindanao), a pochi chilometri dalle acque territoriali della Malaysia. Tuttavia, Manila non esclude questa possibilità e nei giorni scorsi ha inviato navi militari per controllare i confini marittimi. A controllare l'area vi sarebbero anche i militanti del Milf. Nel 2000 gli estremisti islamici filippini hanno sequestrato  21 turisti occidentali  nella località di Sipadan (Lahad Datu, Malaysia). Il rapimento si è concluso solo dopo diversi mesi di trattative congiunte fra Kuala Lumpur, Manila e miliziani. Secondo fonti di AsiaNews, "l'esercito reale del sultanato di Sulu" sarebbe uno dei tanti eserciti privati al soldo dei leader islamici locali, che hanno stretti legami con i miliziani filippini.

Il braccio di mare che separa le Filippine dalla Malaysia è diventato negli anni un importante snodo per il passaggio di armi, droga e uomini. A finanziare il traffico sono i leader islamici della Malaysia storici alleati dei ribelli filippini per ricostruire il califfato islamico di Sulu, risalente al periodo pre-coloniale. Secondo il gioverno della Malaysia l'ingresso di clandestini provenienti da Mindanao ha aumentato le tensioni nella regione di Sabah, dove vive una consistente minoranza cristiana, che teme discriminazioni e soprusi da parte dei musulmani. (S.C.)    

 

 

 

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