23/07/2004, 00.00
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Calo vertiginoso della produzione di oppio

Un rapporto dell'Onu evidenzia che tutto il  Triangolo d'oro va  verso l'eliminazione del problema

Roma (AsiaNews) - La produzione di oppio in Laos è diminuita in modo vertiginoso, sulla scia di un programma del governo che mira a eliminarne la coltivazione entro il 2005, anche grazie a un'azione congiunta con le Nazioni Unite. Un funzionario Onu ha previsto che nei prossimi anni – nel "Triangolo d'oro" (Laos, Myanmar e Thailandia) - il problema oppio sarà sradicato. Il Laos è il terzo produttore mondiale di oppio, dopo l'Afghanistan e il Myanmar.
L'Ufficio per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Odccp) ha pubblicato un rapporto sulla situazione della coltivazione e produzione dell'oppio in Laos nel 2004, evidenziando che il Paese è sulla buona strada verso la risoluzione di questa piaga sociale. Lo studio è stato condotto in 11 province settentrionali, dove il fenomeno è più grave.
"Credo che tutta la regione, il cosiddetto Triangolo d'oro, si stia avviando verso l'eliminazione del problema dell'oppio, che avverrà nei prossimi anni e costituirà un cambiamento storico", afferma Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'Odccp, che ha lodato il governo laotiano per gli importanti risultati che sta ottenendo.
Rispetto al 2003, l'area destinata alla coltivazione dell'oppio nel Paese si è quasi dimezzata, passando da 12.000 ettari a 6.600 ettari, il 75% in meno rispetto al 1998, anno della sessione speciale dell'Assemblea Onu sulla droga, quando la superficie coltivata a oppio era di 26.800 ettari. Su 425.332 famiglie delle province settentrionali, 22.800 si dedicano alla coltivazione dell'oppio, il 43% in meno rispetto al 2003. La diminuita produzione ha causato rincari nel prezzo dell'oppio: in media, una fattoria lo vende a 2.280.000 kip al kg (circa 218 dollari), il 42% in più rispetto al 2003. Il consumo di oppio - inclusa l'eroina - resta comunque molto alto nel Paese, e ciò induce a pensare che con grande probabilità non il Laos non sia più uno dei maggiori fornitori sul mercato mondiale. Nel 60% dei villaggi oggetto dell'inchiesta, l'oppio si consuma quotidianamente: in media quasi il 3% della popolazione dai 15 anni in su (il 2% di sesso maschile, lo 0,6% di sesso femminile).
Il rapporto evidenzia anche che i produttori di oppio sono più poveri di quelli che non lo coltivano e il commercio dell'oppio incide solo per il 12% del reddito familiare complessivo: in media il reddito di una famiglia che produce oppio ammonta a 3.875.000 kip (circa 371 dollari), contro 4.137.289 (396 dollari) di una famiglia che non lo produce.

Nell'ambizioso obiettivo di sradicare la produzione di oppio, nel novembre 2000 il Primo Ministro ha ordinato alcuni provvedimenti contro coltivazione, abuso, produzione e traffico illecito di droga. Nel 2001, l'approvazione di un emendamento all'articolo 135 del codice penale ha inasprito le pene per i crimini connessi con la droga. A ottobre dello stesso anno, è stata lanciata una campagna nazionale contro la droga per sensibilizzare e spingere le comunità a rinunciare alla produzione dell'oppio. (MR)

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