29/04/2015, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Cambiano gli equilibri a Riyadh: più potere ai protagonisti della lotta contro al Qaeda e Iran

Re Salman modifica le gerarchie al potere: il ministro degli Interni Mohammed bin Nayef, in prima linea contro il terrorismo, è il nuovo principe ereditario. Numero due alla successione al trono il potente trentenne Mohammed bin Salman, considerato il “vero uomo forte” dell'Arabia Saudita e fautore della linea dura contro Teheran.

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Cambiano le gerarchie al potere in Arabia saudita, con le nomine decise da re Salman e diffuse in via ufficiale. Il rimpasto voluto dal monarca segna un rafforzamento nella lotta ad al Qaeda e, al contempo, la conferma della linea belligerante con l’Iran per l’egemonia nella regione mediorientale. Da oggi non vi è più nella squadra di governo alcun rappresentante della “vecchia guardia” legata a re Abdullah, scomparso lo scorso 23 gennaio all’età di 91 anni e rimpiazzato dal 79enne Salman. Analisti ed esperi di politica locale confermano che queste nomine segnano la chiusura di un ciclo e l’apertura di una nuova era per il Paese. 

Il potente ministro degli Interni Mohammed bin Nayef, protagonista dieci anni fa di una dura campagna contro il movimento terrorista di al Qaeda e i suoi affiliati nel Regno, è da oggi l’erede al trono e secondo nella linea di successione. Egli prende il posto di Moqren bin Abdul Aziz bin Saud, che viene privato anche della carica di vice-premier del primo Paese al mondo per esportazioni petrolifere. 

Il principe ereditario Mohammed bin Nayef ricoprirà anche il ruolo di vice Primo ministro e resterà alla guida del dicastero degli Interni e di capo del Comitato politico e di sicurezza. 

Al contempo re Salman ha nominato il figlio, principe Mohammed bin Salman, ancora trentenne, a vice per la successione al trono. Il decreto reale precisa inoltre che egli diventa “futuro principe ereditario”, numero due alle spalle di bin Nayef, e mantiene la qualifica di ministro della Difesa. 

Mohammed bin Salman è visto da molti come il “vero uomo forte in Arabia Saudita”, in quanto titolare del dicastero della Difesa e capo del Comitato per l’economia e lo sviluppo. 

Sotto la guida di re Salman, il Paese ha rafforzato la propria azione in politica estera, ponendosi alla guida di una coalizione di nazioni arabe che ha lanciato una campagna militare nello Yemen contro i ribelli sciiti Houthi, sostenuti dall’Iran. Secondo diversi osservatori dietro il conflitto yemenita vi è la contrapposizione frontale fra le due grandi nazioni guida del mondo musulmano: i sunniti a Riyadh e gli sciiti a Teheran. 

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