15/09/2007, 00.00
IRAQ
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Capi tribali sunniti giurano vendetta contro al-Qaeda

Ai funerali del leader Abu Risha, collaboratore degli Usa e Baghdad, ucciso dall’organizzazione di Osama bin Laden, i partecipanti gridavano “al Qaeda è nemica di Allah” e uno dei capi tribù presente ha garantito: questa morte ci convince ancora di più a lottare contro il terrorismo.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Si sono trasformati in una sorta di manifestazione anti al-Qaeda
i funerali di Abdul Sattar Abu Risha, leader di un'alleanza fra clan sunniti iracheni in opposizione all’organizzazione terrorista di Osama bin Laden. L’uomo stava collaborando con le forze statunitensi contro al-Qaeda, quando il 13 settembre un'auto bomba a Ramadi, capoluogo della provincia di Anbar, lo ha ucciso. Oggi con un messaggio su internet la stessa al-Qaeda ha rivendicato la responsabilità dell’attentato.
 
Alle sue esequie ieri a Ramadi erano presenti oltre 1500 persone, tra cui il consigliere per la sicurezza nazionale dell’Iraq, i ministri di Interno e Difesa e il secondo uomo responsabile delle forze Usa nel Paese, gen. Raymond Odierno. La cerimonia è stata scortata da numerosi agenti della polizia irachena. Mentre il feretro si dirigeva al cimitero di famiglia, i partecipanti al corteo funebre gridavano slogan come: “Ci vendicheremo” e “Non vi è altro Dio che Allah e al Qaeda è nemica di Allah”.
 
Rashid Majid, uno dei leader della tribù al-Bufahad a Ramadi, ha assicurato: “Questa uccisione ci incoraggia ancora di più nel continuare a combattere i membri di al Qaeda e a sbarazzarci di loro”.
 
Risha era uomo chiave del progetto Anbar Awakening, anche detto Consiglio per la Salvezza di Anbar, un’alleanza di clan tribali scesi a fianco degli Usa e del governo centrale di Baghdad per togliere ai qaedisti la provincia. In precedenza Anbar era sotto il controllo dei militanti islamici, da qui avevano dichiarato lo “Stato islamico d’Iraq” ed era una delle zone più pericolose del Paese. Proprio la collaborazione dei leader locali aveva contribuito a diminuire la violenza.
 
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