29/06/2020, 09.26
LIBANO
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Card. Raï: l’incontro di Baabda ha alimentato le divisioni, ora conferenza globale

Il porporato critica la “mancanza di adeguata preparazione” che ha fatto fallire l’incontro promosso dal presidente. Serve una “unione comune” per “salvare la società da fame, miseria e privazione”, affrontare le sfide e riconciliare la nazione. Un monito riguardo la vicenda dell’ambasciatrice Usa: la sentenza macchia l’immagine della magistratura ed è contraria alla Costituzione.

Beirut (AsiaNews) - L’incontro nazionale di Baabda “ha purtroppo peggiorato la spaccatura politica” interna al Paese per la “mancanza di una adeguata preparazione”. Non usa mezzi termini il patriarca maronita, card. Beshara Raï, per criticare il "vertice di riconciliazione" voluto con forza dal presidente Michel Aoun, ma che nei fatti ha esacerbato le divisioni interne al Libano con il boicottaggio dei sunniti e dei cristiani di opposizione. 

Il porporato ha ricordato la controversia relativa alla sentenza giudiziaria contro l’ambasciatrice Usa in Libano. Nei giorni scorsi, un giudice di Tiro, nel sud a maggioranza sciita, ha vietato ai media libanesi e stranieri di intervistare per un anno Dorothy Shea. La diplomatica statunitense aveva attaccato a mezzo stampa gli Hezbollah filo-iraniani. La “libertà di espressione” ha ricordato il card Raï, è un elemento che “caratterizza” la nazione nella regione. 

La libertà di parola, ha proseguito il patriarca nell’omelia della messa domenicale, “è stata sancita dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, il cui preambolo è stato ideato dal libanese Charles Malek durante la presidenza dell’Assemblea generale Onu nel 1948”. “Siamo molto dispiaciuti - ha aggiunto - dalla sentenza giudiziaria, che ha vietato a una figura diplomatica che rappresenta una potenza mondiale il diritto di esprimere opinioni”. Questa sentenza, afferma, “macchia l’immagine della magistratura libanese ed è contraria alla Costituzione”. 

Riguardo al tema dell’incontro nazionale, il porporato sottolinea che esso era nato con il proposito di “preservare l’integrità politica e il sistema democratico”, grazie anche a una “unione comune degli sforzi” per “salvare la società da fame, miseria e privazione”. “Tuttavia - aggiunge - a causa della mancanza di una adeguata preparazione ha aumentato le divisioni politiche interne”. 

Una realtà che preoccupa lo stesso papa Francesco, che ieri ha rinnovato l’appello a migliorare la “drammatica situazione” dei siriani e dei libanesi, invitando alla “responsabilità” i dirigenti politici in vista della quarta Conferenza dell’Unione europea e dell’Onu in programma domani. A dispetto degli errori e delle mancanze della classe dirigente, il patriarca Raï si rivolge ai giovani chiedendo loro di “resistere” e promuovere “unità e solidarietà” con le istituzioni, per vincere il dramma “della disperazione e della migrazione”. 

Il porporato rinnova infine gli apprezzamenti per gli sforzi promossi dal presidente Michel Aoun in un’ottica di dialogo e riconciliazione; se il fallimento dell’incontro di Baabda è evidente, il cardinale suggerisce di procedere nella preparazione di una “conferenza nazionale globale, in coordinamento con i Paesi amici” che consenta di “affrontare le sfide e riconciliarsi” in seno alla famiglia araba e nel panorama internazionale. Al governo il compito di “ripristinare la fiducia interna e all’estero” per rilanciare le riforme strutturali. 

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