31/05/2006, 00.00
Filippine
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Card. Rosales: "La nuova ferrovia del Sud non può distruggere la vita dei poveri della zona"

Per costruire i binari da Caloocan a Los Banos, il governo ha fatto sfollare migliaia di abitanti della zona, poverissimi. L'arcivescovo di Manila scrive al vice presidente de Castro in loro difesa.

Manila (AsiaNews) – E' "triste ed ingiusto" che a pagare il prezzo maggiore per una ferrovia "siano i poveri della zona" costretti "con la forza e le minacce" ad abbattere le loro case e ad andarsene: lo ha detto con forza il card. Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila, scrivendo a  Noli de Castro, vice-presidente delle Filippine, a proposito della costruzione della nuova tratta ferroviaria meridionale e, soprattutto, dello sgombero della popolazione della zona.

"Le povere persone che vivono nei pressi dei binari della ferrovia che porta da Caloocan a Los Banos – racconta il porporato al politico - sono venute da me diverse volte per chiedere il mio aiuto riguardo ai problemi collegati alla loro di ricollocazione. Mi sono incontrato lo scorso marzo con loro e con dei funzionari governativi ed abbiamo preparato dei consigli su questioni come l'educazione dei bambini, gli introiti delle famiglie, il riposizionamento troppo distante dai luoghi d'origine di queste persone".

"Questa gente – continua - mi ha poi detto che non è stato fatto alcun progresso in queste materie, ad eccezione che nella zona di San Antonio, il cui governo è stato più aperto ai casi d'appello. E' ovvio che la situazione nell'area di Cabuyao è molto povera. Ho allegato il sommario di uno studio fatto per la diocesi di Malolos [parte settentrionale del Paese ndr] e per nostro uso personale. La prego di notare che , da quando sono stati spostati, gli affamati sono raddoppiati; l'acqua che hanno a disposizione non può essere bevuta se non viene bollita; non hanno luce; gli introiti e gli stipendi sono calati per tutte le famiglie. Per ultimo, ritengo improbabile che vi saranno classi sufficienti ad ospitare 4 mila bambini al momento della riapertura delle scuole, a giugno".

"Il fatto che sono stati sfollati molto distanti da dove vivevano – sottolinea il porporato - è la prima causa di questi problemi. Se le persone fossero state ospitate in luoghi vicino alle loro case ed ai loro posti di lavoro, per esempio, gli stipendi non ne avrebbero risentito così tanto ed i bambini avrebbero potuto continuare a frequentare le loro scuole, forse con l'aiuto di qualche autobus.

"E' triste inoltre – continua - dover sentire che il governo incoraggia la popolazione della zona a lasciare le loro case anche se questi non sono pronti a farlo. Gli abitanti mi hanno raccontato di essere stati costretti a demolire da soli le proprie case e ad andarsene con la minaccia di non aver assegnato un lotto di terreno nella zona di rilocazione. E' illegale minacciare così la gente".

"Le chiedo, come rappresentante del governo, di assicurarsi per prima cosa che siano pronte le case e che queste abbiano acqua, elettricità e che vi siano dei modi, per i bambini, di frequentare le scuole: questo deve avvenire prima che sia fissata una data certa per lo sgombero totale. Questo permetterà al governo di completare tutte le questioni irrisolte di Cabuyao e di guardare più da vicino per cercare un riposizionamento cittadino".

"Le Organizzazioni non governative ed i gruppi di cittadini che lavorano con noi – suggerisce il cardinale - hanno trovato alcune zone nell'area di Taguig/Bicutan che sarebbero l'ideale. Ovviamente, vi sono molte obiezioni all'idea di usare terra che vale molto per stanziare i nostri poveri, ma dobbiamo ancora una volta guardare alle nostre priorità. Queste ultime riflettono la dottrina sociale della Chiesa? In allegato, alcuni dati su questi terreni".

"Speriamo – conclude - di poter lavorare con voi in futuro per migliorare le condizioni della zona dove sono riposizionati i nostri poveri e per cercare siti alternativi. Siamo grati per le spiegazioni che ci vengono date, ma non è giusto che siano i poveri a pagare il prezzo maggiore per una ferrovia che farà del bene alla società intera. Questa lettera vi sarà consegnata in ufficio dalle persone con le quali ho parlato della situazione. Spero lei possa incontrarle".

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