20/09/2004, 00.00
ITALIA - IRAQ
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Card. Ruini: comunità internazionale unita contro il terrorismo

Collaborino islamici che non si riconoscono nello scontro di civiltà

Roma (AsiaNews) - Di fronte alla recrudescenza del terrorismo la comunità internazionale è chiamata ad una opposizione energica e determinata, all'assoluto rifiuto dei ricatti, ma anche a combatterne cause morali e sociali, avendo come "principali alleati" gli islamici che non si riconoscono "nell'ideologia dello scontro di civiltà e tanto meno nella strategia del terrore". In questi termini il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, è tornato ad occuparsi del problema del terrorismo nella prolusione con la quale ha aperto, oggi pomeriggio, i lavori del Consiglio episcopale permanente.

E se l'Iraq, per il cardinal Ruini, continua ad essere "il principale focolaio di destabilizzazione", non mancano purtroppo altri luoghi di scontro, come dimostrano le uccisioni di Beslan che "rappresenta un gradino in qualche modo nuovo, nel tragico incrudelirsi del terrorismo", e di Jakarta.

Nel capitolo della sua prolusione dedicato a questo tema, il presidente della Cei, che lancia anche un appello per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta, sottolinea due ulteriori aspetti del problema terrorismo. Il primo è che "sarebbe sbagliato, e finirebbe col rafforzare ulteriormente il terrorismo stesso" accomunare tutta la violenza "in un unico quadro e in un'unica motivazione, trascurando la diversità delle situazioni e la molteplicità dei fattori" che la generano. Il secondo aspetto è che per la comunità cristiana è "di importanza fondamentale" un chiarimento nella coscienza personale e collettiva, "riconoscendo senza reticenze la nostra parte di responsabilità, sia storiche sia attuali, nelle situazioni di ingiustizia diffuse nel mondo, ma non dimenticando o disprezzando le nostre radici, la grandezza e la bellezza della fede cristiana e l'apporto straordinario che essa ha dato e può dare alla civiltà cui apparteniamo, oltre che allo sviluppo di una convivenza a livello mondiale che sia pacifica, libera e solidale, e finalmente rispettosa della dignità unica e irrinunciabile della persona umana".

Il card. Ruini è partito dall'affermazione che a tre anni di distanza dall'11 settembre "dobbiamo costatare purtroppo che i presagi e i propositi di distruzione contenuti in quel terribile evento continuano a realizzarsi nel mondo ed anzi, proprio in questi ultimi mesi, trovano sempre più frequente e radicale attuazione", anche con uccisioni "spettacolarizzate". Né si sono concretizzate nella pacificazione le prospettive di miglioramento che sembravano aprirsi, nel mese di giugno, con la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU e con l'insediamento del Governo provvisorio iracheno.

Accanto all'intensificarsi degli scontri va segnalato l'incremento dei sequestri, tra i quali quelli di Simona Torretta e Simona Pari, "sebbene non siano affatto coinvolte con il conflitto in Iraq ed anzi, con straordinario coraggio e generosità, si siano poste volontariamente al servizio di quelle martoriate popolazioni. Chiediamo con tutto il cuore – ha aggiunto il cardinale - la loro liberazione e intensifichiamo per questo la nostra preghiera".

Un pensiero infine il card. Ruini ha avuto per "i sanguinosi attentati di cui sono state vittime le comunità cristiane irachene" e per la Terrasanta, dove, "dopo qualche mese in cui l'asprezza del conflitto sembrava per certi versi diminuita, si è di nuovo avviata la spirale degli attentati e delle rappresaglie, mentre rimangono troppo incerte e indeterminate le prospettive di una ripresa dei negoziati".

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