13/06/2009, 00.00
INDIA - VATICANO
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Card. Tauran a Mumbai: la violenza non è il vero volto dell’India

di Nirmala Carvalho
Il presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ha guidato la delegazione cattolica nell’incontro con 12 leader indù. Il card. Gracias e lo swami Sankaracharya sottolineano l’importanza delle opere caritative ed educative per facilitare la mutua comprensione e contribuire alla costruzione del bene comune.
Mumbai (AsiaNews) - “Ho parlato dei tanti episodi di violenza capitati in India negli ultimi anni cercando di capire i motivi per cui sono accaduti. Perché noi sappiamo che quello non è il vero volto dell’India che è un Paese magnifico, ricco di tolleranza, religione e cultura”. Così afferma ad AsiaNews il card. Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, dopo l’incontro tra leader cattolici ed indù svoltosi ieri a Mumbai e dopo i lunghi mesi di attacchi contro i cristiani avvenuti in Orissa e in altri Stati del Paese.
 
La delegazione cattolica, guidata dal porporato, era composta da 7 persone tra cui il card. Oswald Gracias, arcivescovo della metropoli che ha ospitato l’incontro, mons. Pedro Lopez Quintana, nunzio apostolico in India, mons. Felix Machado, arcivescovo di Nashik, e mons. Thomas Dabre, neo vescovo di Pune. Da parte indù erano presenti all’incontro 12 leader spirituali della comunità indiana guidati dallo swami Sankaracharya Kanchi Kamakoti Mutt.
 
“È stato un dialogo molto positivo con risultati altrettanto postivi - dice il card. Tauran -, ma si tratta dell’inizio, una sorta di orientamento che ci porterà a qualcosa di più ampio”. Il porporato afferma di essere rimasto “impressionato dalla bellezza dell’India e dal suo popolo che si è dimostrato accogliente, dalla mentalità aperta e tollerante”.
 
L’incontro di Mumbai è nato dall’iniziativa del card. Gracias che ha promosso i colloqui anche in risposta al desiderio dello swami Sankaracharya che aveva auspicato momenti di dialogo e confronto tra rappresentanti della due comunità religiose.
 
L’arcivescovo indiano ed il leader indù hanno incontrato la stampa al termine dei colloqui. Nell’occasione Sankaracharya ha riproposto il tema delle conversioni affermando che il Paese non deve essere terra di proselitismo. Il card. Gracias ha convenuto con lo swami riconoscendo che tutte le comunità religiose devono opporsi in ogni modo alle conversioni forzate. Il porporato ha poi aggiunto che l’India, secondo il suo ricco patrimonio spirituale, deve proteggere e salvaguardare la libertà di religione e permettere la libera scelta di fede dei suoi abitanti.
 
La strada su cui è destinato ad orientarsi il dialogo iniziato a Mumbai è quella della mutua conoscenza e del contributo di indù e cristianesimo alla società indiana. “Il dialogo interreligioso ha un risvolto molto pratico - ha affermato il card. Tauran - che è la pace e lo sviluppo per tutti”.
 
Sankaracharya e Gracias hanno sottolineato l’importanza delle opere di carità e di quelle educative. Per entrambi si tratta di strumenti utili per far crescere tra la gente comune, ed i giovani in particolare, una disponibilità sempre maggiore alla mutua comprensione tra le religioni. Per il cardinale e lo swami, scuole e opere caritative sono inoltre una modalità privilegiata per costruire il bene comune e riaffermare la centralità della dimensione religiosa nella vita delle persone.
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