29/12/2008, 00.00
HONG KONG - VATICANO - CINA
Invia ad un amico

Card. Zen: andrò in pensione nel 2009 e lavorerò per la Chiesa in Cina

Il porporato spera di offrire al papa informazioni sulla Chiesa cinese ed esclude un suo ruolo alla ricerca di rapporti diplomatici fra Pechino e Vaticano. Le celebrazioni sulle ordinazioni episcopali indipendenti dalla Santa Sede sono “un fallimento” e una “violazione alla libertà di coscienza”.

Hong Kong (AsiaNews) – Dalla metà del 2009 il vescovo di Hong Kong, card. Joseph Zen, andrà in pensione e si occuperà a tempo pieno della vita della Chiesa in Cina. “Ho bisogno di raccogliere informazioni sulla Chiesa in Cina e offrirle al papa – ha detto ad alcuni giornalisti – e per fare questo ho bisogno di tempo”.

Il card. Zen compie 77 anni il 13 gennaio prossimo e già allo scadere del suo 75mo anno di età ha chiesto di poter dare le dimissioni da vescovo di Hong Kong. Il porporato ha detto che la data precisa del suo pensionamento sarà comunicata dal Vaticano e che presentando tempo fa la sua richiesta per la terza volta al papa, Benedetto XVI gli ha risposto che la data sarà ufficializzata “presto”.

Da sacerdote, il card. Zen, originario di Shanghai, ha potuto conoscere da vicino la Chiesa cinese, insegnando diversi anni in molti seminari della Cina. Da quando è divenuto vescovo egli ha potuto visitare solo una volta il Paese, essendo divenuto fra i più critici della politica religiosa di Pechino e un paladino della democrazia ad Hong Kong.

Il card. Zen esclude di poter lavorare per la normalizzazione dei rapporti fra Cina e Santa Sede, essendo solo un “affare diplomatico”. Egli intende invece focalizzare il suo futuro impegno sulla libertà di religione della Chiesa cinese.

A questo proposito egli ha criticato con forza le celebrazioni ufficiali tenutesi a Pechino lo scorso 19 dicembre per i 50 anni della politica sui vescovi “auto-eletti” e “auto-ordinati” (cfr . AsiaNews.it, 20/12/2008: Pechino: il Vaticano deve tagliare con Taiwan e non interferire negli affari interni).

“Non c’è nessun motivo per celebrare. Si tratta di un fallimento e di una violazione alla libertà di della coscienza” ha detto il porporato, riferendosi a tutti coloro che sono stati forzati a ricevere l’ordinazione senza permesso del papa.

“Mi auguro – ha aggiunto il card. Zen – che la Cina faccia progressi in tutti gli aspetti non solo in quello economico e che la gente possa godere di vera libertà religiosa”.

Il successore del card. Zen sarà mons. John Tong, nominato già nel gennaio 2008 vescovo coadiutore di Hong Kong. Anche mons. Tong è un profondo esperto della Chiesa cinese e responsabile del Centro Teologico Holy Spirit Study Centre.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
L’articolo del card. Tong sul dialogo Cina-Santa Sede fra gioia e sgomento
09/02/2017 11:50
Card. Tong: Il futuro del dialogo Sino-Vaticano dal punto di vista ecclesiologico
09/02/2017 07:26
Il dolore del card. Zen per l’ordinazione illecita di Chengde
22/11/2010
Ripensare agli accordi fra Cina e Vaticano (anche con un po' di ironia)
29/08/2016 12:10
Sacerdote cinese: La vita dei fedeli è la stessa con o senza accordi Cina-Santa Sede
16/02/2017 13:06


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”