20/11/2008, 00.00
THAILANDIA - PRO ORANTIBUS
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Carmelitane thai, le "suore nascoste" che accolgono i bisogni di tutti

di Weena Kowitwanij
Il racconto di una conventuale carmelitana nella città di Chanthaburi. La storia di una donna che non riusciva ad avere figli. Da oltre ottant'anni le suore di clausura sono il rifugio per persone di ogni ambiente e condizione sociale tra la popolazione a maggioranza buddista.
Bangkok (AsiaNews) - Suor Bernardine è una monaca contemplativa del convento carmelitano di Chanthaburi, capoluogo dell’omonima provincia thailandese verso il confine con la Cambogia. Nel 2005 ha festeggiato 25 anni di professione. Ad AsiaNews racconta la sua vita di contemplativa in un Paese dove i cristiani  sono circa 340mila, per lo più cattolici, in una popolazione di 62 milioni, a stragrande maggioranza buddista.
 
A molti le suore del convento di Chanthaburi possono sembrare recluse, fuori dal mondo. Per i cattolici, ma non solo, sono un riferimento cui rivolgersi per chiedere aiuto e preghiere. “Ci sono persone che mi chiedono come vivo questa condizione che considerano speciale, ma io rispondo che per me non è motivo di orgoglio. Non merito nessun onore non avendo fatto nulla per fra sì che Dio mi raggiungesse con la sua premurosa cura. È lui che provvede a tutte le nostre necessità”.
 
Per suor Bernardine la vocazione è “un gesto della preziosa grazia di Dio che sceglie ognuno. Il nostro compito è di confidare nell’aiuto della misericordia di Dio, pregare per la nostra salvezza e per il bene degli altri”.
 
Tra i suoi compiti c’è quello di seguire le sorelle che devono ricevere cure mediche o essere visitate. Racconta che un giorno la moglie del proprietario della clinica dove abitualmente si recano l’ha avvicinata. “Mi ha detto: ‘Sono stata sposata per molti anni con mio marito e non abbiamo avuto figli. Un paziente cattolico mi ha detto: 'Se vuoi avere un bambino chiedi alla ‘suora con l’abito marrone’. Quella signora mi ha chiesto di pregare per lei e dopo un po’ è rimasta incinta. Non aveva mai dovuto pagare un dottore e mi ha chiesto ‘di accettare qualche cosa come ringraziamento’. Io allora le ho risposto: ‘Quanto è accaduto non è frutto della santità delle sorelle del convento, ma della misericordia di Dio in cui lei ha confidato credendo di poter ricevere quel che desiderava chiedendoci di pregare per lei’”.
 
La vocazione di suor Bernardine, come lei stessa racconta, è cresciuta in famiglia. “Mio padre era un soldato dell’Indocina che si convertì dopo aver sposato mia mamma. A casa recitavamo le preghiere tutti insieme ogni sera. Per me, la fede è come il volo di un uccello nelle intemperie che deve battere le ali per rinforzare la fede e attraversare le difficoltà della vita quotidiana”. Negli anni passati in convento suor Bernardine ha accolto le richieste di preghiera di molte persone: gente comune, ma anche consorelle. “Una volta una suora della mia comunità chiese il mio consiglio nella decisione per la sua vocazione. Io le ho suggerito ‘di seguire ciò che desiderava, di chiedersi ciò che voleva davvero. La vocazione  - le ho detto - è una faccenda tra te e Dio e non altri’. Quella sorella che era rimasta a casa durante il periodo di prova ha preso i voti l’anno seguente”.
 
Come suor Bernardine molte altre sono le monache contemplative che vivono nei conventi in Thailandia. Una presenza tanto silenziosa quanto numerosa se si pensa che nel "Paese dei liberi "(questo il significato della parola Thai) esistono oggi 13 conventi di clausura.
 
Il primo ad essere aperto in Thailandia è stato fondato a Bangkok 83 anni fa. Il vescovo Rene Perros delle Missioni estere di Parigi (Mep) chiamò madre Ann di Maria del Gesù, religiosa delle Carmelitane scalze (Ocd), chiedendole di fondare l’ordine nel Paese. Madre Ann, nata in Inghilterra in una zelante famiglia di protestanti, arrivò in Thailandia con 12 suore carmelitane. Il 30 settembre 1925 nacque così il convento della Beata Vergine Maria del monte carmelo nel cuore di Bangkok.
 
All’inaugurazione monsignor Perros disse: “Vi chiedo di pregare per la conversione dei non cattolici e per la santità dei cattolici, specialmente dei sacerdoti missionari perché la santità è lo scopo della nostra vita. La strada alla santità è servire Dio con tutto il cuore ed essere generosi con Lui”.
 
La popolazione lo chiamava “il convento delle suore nascoste” senza comprendere che quel posto di “serenità e solitudine” sarebbe servito nei decenni a venire come asilo per la popolazione di tutta la nazione, di ogni ambiente e condizione sociale. Raccontano oggi le suore che le persone chiedono preghiere per essere sostenuti nei problemi quotidiani, come guarire da una malattia, trovare lavoro, passare un esame o addirittura essere esentati dal servizio militare.
 
“Lo spirito e la missione della congregazione - raccontano - è di seguire Cristo che è unito al Padre. Il carisma della congregazione è la preghiera e l’unione con Dio vivendo in comunità nel silenzio e nella solitudine, ritirandosi dal mondo, praticando con fede i consigli evangelici”. Dal convento di Bangkok sono nati poi negli anni seguenti altre tre fondazioni della stessa missione: nelle province di Chanthaburi (1952), Nakhon Pathom (1988) e Nakhon Sawan (2000). Ognuno di questi tre conventi ospita non più di 21 suore.
 
Madre Carmela del Bambino Gesù, attuale superiora del convento di Chanthaburi, racconta ad AsiaNews: “Fede, speranza e carità sono le tre virtù che sono a chiamate a vivere le sorelle. Vivendo la fede troviamo la soddisfazione nella semplicità delle cose quotidiane; attraverso la preghiera siamo responsabili della società e del mondo. Benché siamo ritirate dal mondo, apriamo i nostri cuori all’aiuto di chi soffre. L’esserci allontanate dal mondo materiale non significa dimenticare i nostri fratelli e le nostre sorelle. Insieme alle preghiere per il Papa, la Chiesa universale e quella della Thailandia non dimentichiamo mai di pregare per i poveri, i dimenticati e gli abbandonati”.
 
“Alcuni conventi - spiega la madre superiora - si sostengono producendo particole, vestimenti per i sacerdoti, dipingendo, coltivando gli orti. A Chanthaburi invece viviamo delle offerte di chi ci chiedi preghiere per speciali occasioni. La popolazione ci dona il cibo sufficiente per i nostri bisogni quotidiani. Nei momenti in cui il cibo scarseggia abbiamo solo zuppe di verdure con il riso per i nostri pranzi quotidiani”. È una partecipazione anche materiale alla vita della gente che abita nella città e si affida alle preghiere delle suore.
 
Oltre ai conventi fondati dalle suore carmelitane la Thailandia ospita anche quelli dell’ordine delle clarisse. Dal 1936 le suore contemplative cappuccine sono presenti a Ban Pong con il loro carisma dedicato alla vita di umiltà, povertà e comunione e la semplice missione di pregare l’Ufficio divino. Ci sono poi altri sei conventi sparsi per il Paese fondati in diverse province nel corso degli ultimi trent’anni: a Prachub Kirikhan (1972), Udon Thani (1979), Nakhan Pathom (1984), Tharae (1986), Surat Thani (1988) Pon Sung e Udon Thani dove le contemplative hanno iniziato la loro missione nel 1990.
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