10/08/2013, 00.00
INDONESIA
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Catholic Fellowship, un movimento cattolico giovanile per promuovere la fede a Jakarta

I fondatori sono due giovani indonesiani, Sabrina Joseph e Nicholas Pudjiadi. Ex compagni di scuola, si sono ritrovati a Singapore per uno stage. Dall’industria dell’hospitality, al progetto di fondare un gruppo cattolico nella città di origine. In una nazione musulmana, sognano di servire il Signore “attraverso le attività imprenditoriali”.

akarta (AsiaNews) - Nel 2009 Sabrina Joseph e Nicholas Pudjiadi, due compagni di classe delle superiori, hanno trascorso diverse notti durante i sei mesi di stage a Singapore immaginando quale sarebbe stato il loro futuro, una volta rientrati a Jakarta, la loro città di origine. Essi pensavano a una carriera nel mondo dell'industria dell'hospitality (alberghi, ristorazione, servizi e accoglienza), ma la vita riservava loro un percorso diverso.

A dispetto dei primi progetti, essi hanno co-fondato il Catholic Fellowship Jakarta (Cfj), un movimento giovanile cattolico che fornisce funzioni domenicali in inglese, per i ragazzi e le ragazze della capitale dell'Indonesia, la nazione musulmana più popolosa al mondo. Durante gli incontri di preghiera, i giovani possono approfondire la Parola di Dio e rafforzare la loro fede con incontri e discussioni di gruppo. In questa intervista, rilasciata al quotidiano Jakarta Globe, Sabrina e Nick descrivono la loro passione per il progetto avviato, quali obiettivi sperano di raggiungere e di libertà religiosa.

Sabrina e Nick, come vi siete conosciuti?

Sabrina: Sono nata e cresciuta a Jakarta, fino al trasferimento in Svizzera dopo la scuola superiore per conseguire una laura nel settore dell'hospitality. Ed è stato in quel periodo che ho potuto incontrare di nuovo il mio vecchio amico Nick, che stava svolgendo lo stage nello stesso periodo in un altro hotel di Singapore.

Nick: Conosco Sabrina dalle superiori alla Jakarta International School (Jis). Oggi ho 26 anni. I più grande sogno della mia vita è quello di servire il Signore attraverso le mie attività imprenditoriali.

E dove è nata l'idea di fondare il Cfj?

S: Abbiamo intuito il bisogno di una comunità per i giovani cattolici di Jakarta, per la grave mancanza di crescita e di entusiasmo fra loro. Dopo una riflessione seria, abbiamo deciso di contattare la neonata Gereja Kristus Raja - una parrocchia di Central Jakarta - che ha deciso di condividere la nostra visione. Il parroco p. Justin Sulistiadi ci ha suggerito di guardare alla costituzione pastorale Gaudium et Spes (Concilio Vaticano II, 1965), che si è rivelata fonte di ispirazione nel creare una comunità interculturale cattolica. Questa è stata la nascita della nostra collaborazione.

Di cosa si tratta nello specifico e quali attività promuove l'associazione?

S: Per prima cosa abbiamo pensato di tenere una messa in inglese per la comunità indonesiana, una volta a settimana, che aderisse con maggior rigore alla tradizione cattolica. Con la crescita del numero di professionisti e lavoratori stranieri a Jakarta, abbiamo quindi compreso quanto fosse pressante la richiesta di funzioni cattoliche in inglese, in particolare quelle rivolte ai giovani.

N: Inoltre, abbiamo offerto la possibilità ai giovani di aiutare i sacerdoti nel corso della funzione o di unirsi al coro di Chj. Per dar vita a una comunità che fosse viva anche al di là della messa domenicale, abbiamo promosso lo studio della Bibbia con incontri mensili.

Raccontateci gli inizi. Quali sono le difficoltà che avete incontrato, anche lungo il cammino?

S: Beh, un insegnamento che ho tratto da tutta questa storia è stato imparare a fare i conti con gli insuccessi. A causa della nostra giovane età e della mancanza di esperienza, non eravamo mai presi sul serio da molte persone e organizzazioni, che dubitavano delle nostre capacità e dell'impegno che riversavamo nella causa. Assolutamente, l'intero processo mi ha aiutato a crescere come persona, mi ha insegnato a non compiere mai un passo più lungo della gamba e ad aver fiducia negli altri.

N: Abbiamo dovuto... modificare la percezione delle persone e il loro modo di guardarci, perché potessimo essere presi con maggiore serietà. Spero che grazie alla nostra perseveranza, i risultati possano parlare al posto nostro.

Sapreste dire in che termini questa esperienza ha cambiato le vostre vite?

S: Sono sempre la stessa Sabrina, solo un po' più riconoscente per le molteplici benedizioni che ho ricevuto in vita mia. Ora che lavoro nel settore del no-profit, ho molto più rispetto per quanti lavorano nell'ambiente.

N: Anche io sono sempre lo stesso Nick, anche se ora ho capito che... mi sento sempre più vicino a Dio e ho sempre più compassione per gli altri.

In una nazione a larga maggioranza musulmana, avete mai subito pressioni o discriminazioni a causa della vostra fede?

S: Avendo vissuto qui per quasi tutta la vita da cattolica praticante, posso dire con tutta onestà che non ho mai subito vessazioni a causa della fede.

N: Finora, né la comunità di Cfj né a livello personale ho subito pressioni a causa della fede. Tuttavia, non posso negare di aver sentito o saputo indirettamente di casi di discriminazioni a sfondo confessionale verso i non musulmani.

 

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