23/05/2007, 00.00
SRI LANKA
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Cattolici al governo: istituire una “Zona di pace” al santuario di Madhu

di Melani Manel Perera
L’acuirsi del confronto militare tra ribelli ed esercito spinge la Croce Rossa internazionale a ritirare il suo staff dal nord. Settimanale cattolico invita la comunità a respingere la violenza e chiede al governo di dare un segno di fiducia alle Tigri istituendo una zona di pace intorno al santuario mariano più famoso del Paese.
Colombo (AsiaNews) – Non si intravedono spiragli di pace in Sri Lanka, dove l’escalation del confronto militare tra esercito e ribelli tamil ha costretto oggi la Croce Rossa Internazionale a ritirare il suo personale dalle zone settentrionali, per “ragioni di sicurezza” del suo staff. Intanto i cattolici nel Paese alzano la loro voce, chiedono il ritorno ai negoziati e invitano il governo a dichiarare Mannar “Zona di pace”, come segno di disponibilità al dialogo con le Tigri. A Mannar si trova il più famoso santuario mariano del Paese, attualmente nell'area controllata dai ribelli e quindi irraggiungibile dai pellegrini.
 
"Non torneremo indietro finché non avremo parlato con entrambe le parti, per avere maggiori garanzie di sicurezza e ridiscutere le procedure", ha detto il portavoce della CRI, David Vignati. La drastica decisione dell’organizzazione umanitaria è arrivata dopo due attacchi avvenuti nelle vicinanze nei giorni scorsi.
 
Ormai gli scontri tra le forze delle Tigri per la Liberazione del Tamil Eelam (Ltte) e l’esercito governativo fanno decine di vittime al giorno e mentre le parti si arroccano sempre di più sulle rispettive posizioni, i cattolici propongono di dare il via ad una campagna per liberare il Paese da “razzismo, violenza, reclutamenti illegali e da tutti quegli elementi che traggono profitto nella guerra”. L’invito ai cattolici a “mostrare contrarietà alla violenza attraverso l’azione sociale” arriva dalle colonne del settimanale The Catholic Messanger. Nell’ultimo editoriale, che contiene una lunga analisi del conflitto, si sottolinea come nonostante le dichiarazioni su negoziati politici, il governo sta portando avanti una vera e propria campagna militare per ripulire il nord dalla presenza delle Ltte: “Vi è il timore che Colombo invii presto ingenti truppe di terra contro i ribelli al nord come ha già fatto nell’est del Paese”. D’altro canto si condanna anche il reclutamento di minori da parte dell’Ltte, che “a corto di forze tentano in questo modo di ingrossare le proprie fila violando ogni diritto umano dei bambini”.
 
“Se il governo dello Sri Lanka è veramente intenzionato a raggiungere una soluzione pacifica – continua l’editoriale – lo dimostri istituendo una “Zona di pace” nei pressi del santuario di Madhu”.E poi spiega: “Oltre al vantaggio di proteggere un luogo religioso, l’iniziativa salverebbe la vita di numerosi innocenti e potrebbe anche essere un primo passo per costruire una fiducia reciproca tra le parti”.
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