15/03/2013, 00.00
CINA - VATICANO
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Cattolici cinesi: Papa Francesco dialoghi col governo cinese, ma senza compromessi

di Jian Mei
I "compromessi" con le autorità atee e comuniste rendono debole la Chiesa e creano "caos" fra i fedeli. I membri della Chiesa cinese devono abbandonare la politica e i posti di privilegio. Lo stile semplice del nuovo papa è una spinta al rinnovamento della formazione e della vita morale di sacerdoti e suore in Cina. "Noi siamo come un arto zoppo nel Corpo di Cristo".

Pechino (AsiaNews) - I cattolici della Cina sperano che papa Francesco aiuterà a giungere alle relazioni fra Pechino e la Santa Sede, ma gli consigliano di non fare compromessi con le autorità comuniste. Ad ogni modo essi sperano che un giorno egli possa visitare la Cina, un desiderio che Benedetto XVI non ha potuto realizzare.

Sebbene in questi giorni media cinesi sono invasi dalle notizie sul cambiamento al vertice della leadership, i cattolici hanno potuto seguire con attenzione l'elezione del nuovo papa.

Sacerdoti e laici hanno detto ad AsiaNews che essi sperano che il papa sia limpido con la fede e sui principi della Chiesa cattolica.

Un sacerdote dell'Hebei - la regione a più alta concentrazione di cattolici - ha anche messo in guardia papa Francesco a non attuare compromessi con le autorità atee e comuniste, sperando che il nuovo papa prenda a cuore la situazione della Chiesa sotterranea, soprattutto sulla necessità di avere vescovi per le comunità clandestine.

Il sacerdote spera che il papa osservi con cautela il lavoro di quei rappresentanti della Santa Sede che tendono a "scendere a compromessi" con le autorità di Pechino perché tali compromessi aggravano le ferite dei cattolici e creano ancora più caos fra di loro.

Un altro sacerdote, dello Shanxi, afferma che la Chiesa cinese dovrebbe staccarsi dalla politica, anche rinunciando ai seggi nella Conferenza consultiva politica del popolo cinese e nell'Assemblea nazionale del popolo [1]. "Ora - nota il sacerdote - la Chiesa manca di vitalità e di vita spirituale e abbiamo bisogno di un rinnovamento spirituale".

Una suora che ha avuto la possibilità di studiare all'estero, è convinta che il nuovo papa aiuterà a migliorare i rapporti fra Cina e Vaticano e a sviluppare la vita della Chiesa in Cina. "Sulle nomine dei vescovi - ella dice - si può trovare una via migliore, senza giungere agli estremi. Anche i cattolici cinesi potrebbero avere più occasioni di collaborazione e scambio con la Chiesa e le organizzazioni di differenti nazioni. Per questo le comunità sotterranee e quelle ufficiali devono sempre più essere unite".

Papa Francesco è ben conosciuto per la sua semplicità e lo stile di vita povero. Per questo, alcuni cattolici sperano che la sua guida aiuterà tutta la Chiesa, compresa quella cinese, a non soccombere alla secolarizzazione e a rafforzare la loro vita spirituale.

"Tutto ciò migliorerà la formazione dei cattolici in Cina, dato che la vita morale di alcuni preti e suore è al momento molto povera. La semplicità di vita di papa Francesco influenzerà la Chiesa", ha detto una suora.

Una donna aggiunge: "Spero davvero che il Santo Padre si prenderà cura del suo piccolo gregge in Cina. Per ora siamo come un arto zoppo del Corpo di Cristo".

 


[1] Alcuni vescovi illeciti sono stati promossi a membri di questi due organismi politici, a cui sono collegati enormi "benefits", con un trattamento pari al livello di vice-ministro. Cfr.: Pechino, vescovi illeciti e scomunicati promossi a cariche politiche nel Parlamento e nella Conferenza consultiva .

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