19/08/2013, 00.00
FILIPPINE – VATICANO
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Cebu, sale a 52 il numero dei morti nel naufragio. Il Papa vicino a vittime e familiari

All’appello mancano ancora 70 persone delle oltre 800 a bordo del traghetto. Col passare delle ore si affievoliscono le speranze di trovare altri sopravvissuti. Il maltempo ostacola le operazioni dei soccorritori. Ieri all’Angelus la solidarietà e la richiesta di preghiere di Papa Francesco, che ha inviato un telegramma all’arcivescovo di Cebu.

Manila (AsiaNews) - Sono almeno 52 le vittime accertate del disastro marittimo a Cebu, la seconda città più popolosa e la più antica delle Filippine, che ha coinvolto un traghetto con oltre 800 persone a bordo e una nave cargo. Lo scontro fra i due mezzi è avvenuto la sera del 16 agosto; le squadre di sicurezza sono tuttora impegnate nelle operazioni di ricerca di altri sopravvissuti. All'appello mancano ancora circa 70 persone, a bordo della MV Thomas Aquinas al momento dell'incidente avvenuto a circa due km dalla costa. Ieri all'Angelus Papa Francesco ha espresso solidarietà e chiesto una preghiera "per la vittime dell'affondamento [...] e per le famiglie".

Lo scontro è avvenuto al largo di Talisay, nell'area portuale di Cebu, nelle Filippine centrali; le difficili condizioni atmosferiche hanno ostacolato gli interventi dei soccorritori e diminuiscono col trascorrere delle ore le speranze di trovare persone ancora in vita. Il maltempo in queste ore ha colpito anche la capitale, Manila, con forti piogge che hanno provocato frane e allagamenti.

La Guardia costiera filippina (Pcg) conferma che finora sono state recuperate oltre 750 persone dal traghetto affondato. L'altra nave coinvolta, il cargo Sulpicio Express 7, aveva 36 persone a bordo - tutti membri dell'equipaggio - ed è rimasto in superficie nonostante la collisione.

In un comunicato la "2Go", società armatrice del traghetto affondato, riferisce che la compagnia è impegnata nelle operazioni di contenimento della fuoriuscita del greggio, per scongiurare gravi danni all'ambiente. Nei serbatoi vi erano 20mila litri di gasolio e altri 120mila di greggio, oltre a 20mila litri di lubrificante per motori.

Intanto la comunità cattolica filippina si stringe attorno alle vittime e ai familiari, confortata dalla testimonianza di affetto e solidarietà espressa da Papa Francesco. Ieri, durante la preghiera mariana, il Pontefice ha chiesto una preghiera "per le vittime dell'affondamento del traghetto nelle Filippine e per le famiglie". In precedenza, tramite il segretario di Stato card Tarcisio Bertone ha inviato una telegramma di cordoglio all'arcivescovo di Cebu, mons. Jose S. Palma. Il Papa ha espresso "profonda tristezza per la tragica perdita di vite umane" e ha assicurato "la sua vicinanza nella preghiera", affidando le vittime "alla grazia di Dio".

Gli incidenti in mare sono un evento comune nell'arcipelago filippino, a causa delle molte tempeste, della scarsa manutenzione dei natanti e la poca attenzione alle norme più basilari circa la sicurezza. Fra i tanti disastri che si sono registrati negli ultimi decenni va ricordato quello avvenuto nel 1987, quando il traghetto Dona Paz è affondato dopo essersi scontrato  con una nave che trasportava carburante uccidendo oltre 4.300 persone. Si è trattato del peggior disastro al mondo e che ha fatto registrato il maggior numero di vittime. Nel 2008 a colare a picco è stata la MV Princess of the Stars, investita in pieno da un tifone tropicale nel centro del Paese: 800 i morti. 

 

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