09/08/2022, 12.03
SRI LANKA
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Centinaia di migranti srilankesi rischiano la vita per raggiungere l'Australia

di Arundathie Abeysinghe

La crisi economica sta spingendo gli abitanti dell'isola ad affidarsi ai trafficanti per lasciare il Paese. Il viaggio fino alle coste australiane dura fino a 21 giorni, è molto insicuro e costa 4mila dollari. Le testimonianze di chi si sta organizzando per partire.

Colombo (AsiaNews) - A causa della crisi economica nelle ultime settimane oltre 300 cittadini srilankesi hanno tentato di raggiungere l’Australia pagando grosse somme di denaro ai trafficanti di esseri umani. La Marina dello Sri Lanka ha intercettato diversi pescherecci carichi di richiedenti asilo, ma almeno due imbarcazioni sono riuscite a raggiungere le acque australiane.

AsiaNews ha contattato alcune persone che hanno tentato di abbandonare il Paese, dopo essere state informate da “agenti” che “questo è il periodo migliore per raggiungere l’Australia in modo sicuro” perché il nuovo governo laburista "ha allentato le regole relative alle questioni di confine, a differenza del precedente governo liberale". Nonostante i continui notiziari televisivi che mettono in guardia i cittadini dal lasciare il Paese in maniera illegale e sebbene la politica australiana verso i richiedenti asilo non sia affatto cambiata con il nuovo governo, l’Australia pare essere diventata meta privilegiata per chi può permettersi di andarsene.

Secondo un alto ufficiale della Marina, "queste persone che tentano di lasciare lo Sri Lanka non sono povere, anzi, provengono da un certo contesto economico perché hanno pagato migliaia di dollari". L’ufficiale ha sottolineato che i trafficanti di esseri umani sono interessati a guadagnare un enorme profitto "a spese degli altri", invece di "prestare attenzione alla sicurezza dei loro passeggeri", considerato che "la vita di queste persone è a rischio durante il viaggio".

Senza nemmeno i servizi igienici di base, cibo adeguato o acqua potabile, la maggior parte dei passeggeri si ammala durante la traversata che dura fino a 21 giorni da Batticaloa, sulla costa orientale dello Sri Lanka, a Christmas Island, al largo dell'Australia occidentale.

Silva, 40 anni, padre di due figli, e Jeyaraj, 52 anni, padre di tre figli, erano entrambi pescatori di Trincomalee, sulla costa orientale, e in passato avevano "affari" redditizi, ma ora non possono pescare a causa della scarsità di carburante per i pescherecci e i loro figli "hanno difficoltà ad andare a scuola a causa dei problemi di trasporto". Quindi, "cos'altro possiamo fare in questa situazione? L'unica soluzione è andare in un Paese migliore come l'Australia", hanno raccontato ad AsiaNews.

Pillai, 36 anni, di Negombo, proprietario di un negozio, si stava preparando a partire con la moglie quando il loro "agente" li ha informati che, anche se inizialmente il governo australiano non concederà loro la "residenza permanente", dopo qualche tempo potranno stabilirsi lì. Gli è stato comunicato che "questo è stato il caso della famiglia Nadesalingam", che ha lasciato lo Sri Lanka alcuni anni fa ed è riuscita a stabilirsi a Biloela, nel Queensland centrale, dopo una battaglia legale durata quattro anni e terminata a giugno di quest'anno.

Secondo quanto comunicato da chi vuole partire, il viaggio verso l'Australia costa circa un milione di rupie dello Sri Lanka, pari a circa 4mila dollari. Alcuni hanno chiesto prestiti a famiglie e amici per pagare i "proprietari delle barche".

A luglio un vascello dell'Australian Border Force ha intercettato una barca carica di migranti srilankesi e l'ha scortata fino al porto di Colombo, dove è arrivata il 5 agosto. L'imbarcazione trasportava 46 persone provenienti da Valaichchenai, Batticaloa, Pasikuda, Ampara, Bibile e Muthur.

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