25/01/2016, 10.46
ORTODOSSI
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Chambésy: pur con qualche lentezza, procede il cammino verso il Sinodo panortodosso del 2016

di NAT da Polis

L’incontro doveva svolgersi a Istanbul, ma la situazione politica della Turchia e le tensioni con la Russia hanno fatto spostare la riunione in Svizzera. Il Sinodo è fissato per la Pentecoste di quest’anno. Stilata l’agenda di 8 punti. Due punti non sono stati accettati: la diaspora ortodossa e la gerarchia fra le Chiese. L’invito a rappresentanti delle altre Chiese cristiane.

Chambesy (AsiaNews) - Sotto la presidenza del Patriarca ecumenico Bartolomeo I, è in corso dal 22 gennaio al Centro panortodosso di Chambésy (Ginevra, Svizzera) l’incontro dei 14 capi delle Chiese autocefale ortodosse, per definire i lavori del tanto atteso Sinodo panortodosso dell’era moderna, programmato per il giugno di quest’anno.

Quello di questi giorni, è il secondo incontro della Sinassi (riunione) preparatoria. Il primo incontro si è svolto a Costantinopoli il 9 marzo 2014, quando Bartolomeo ha preso la storica decisione di convocare il Sinodo panortodosso per la Pentecoste della Pasqua ortodossa nel 2016.

Va rilevato che dopo lo scisma del 1054 tra Roma e Costantinopoli, quest’ultima ha sempre preso iniziative nel mondo ortodosso provvedendo prima alla concessione dell’autocefalia delle Chiese slave e poi alla dignità patriarcale.

All’inizio, questa seconda Sinassi doveva svolgersi ad Istanbul, ma gli ultimi fatti politici in quella zona, con il conseguente deterioramento dei rapporti tra Turchia e Russia, ha portato alla decisione di spostare la sede dei lavori a Chambésy.

Salvo imprevisti, la convocazione del Sinodo panortodosso è programmata alla Pentecoste ortodossa presso Sant’Irene, l’antica cattedrale di Costantinopoli, dove ebbe sede il secondo Concilio ecumenico della Chiesa indivisa (nel 553). Ieri però, il patriarca ortodosso rumeno Daniel ha suggerito – in caso di difficoltà con la Turchia – di spostare il Sinodo a Creta, la cui Chiesa rimane sotto la giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli.

Al prossimo Sinodo panortodosso dovranno essere discusse varie tematiche che affliggono il pianeta ortodosso, oltre a questioni legate al confronto fra la Chiesa ortodossa con la società contemporanea.

All’incontro di Costantinopoli del marzo 2014, i 14 capi delle Chiese autocefale si sono impegnati nel dedicarsi all’unità delle Chiese ortodosse sottolineando l’importanza della sinodalità, prassi di fondamentale importanza per l’unità della Chiesa, come essi hanno dichiarato.

Nel suo discorso introduttivo, Bartolomeo ha ringraziato tutti i capi delle Chiese ortodosse per aver accettato il repentino cambiamento della sede del loro incontro, a causa dei recenti fatti politici, e ha ricordato che la Sinassi si basa su un principio di fondamentale importanza ecclesiologica che caratterizza la vita della Chiesa, e cioè la sinodalità.

“Il nostro scopo è sacro - ha proseguito Bartolomeo - ed abbiamo estremo bisogno di essere illuminati dal Paracleto, ma allo stesso tempo ciascuno di noi deve anche munirsi della propria buona volontà e rinunciare ai soliti opportunismi congiunturali”.

“La Divina Provvidenza, ha continuato, ci ha concesso il privilegio di realizzare il sogno dei nostri predecessori, un sogno che ha avuto inizio 50 anni fa. Tocca a noi dunque la responsabilità di realizzare non soltanto il  loro sogno, ma anche il desiderio dei nostri fedeli e di quelli cristiani che non appartengono alla nostra Chiesa, senza alcun altra perdita di tempo”.  

In seguito Bartolomeo ha presentato l’agenda delle tematiche che saranno discusse al sinodo panortodosso. Tale agenda si rifà a quella già impostata dalla commissione preparatoria sin dal 1976.

L'agenda incompleta

Le tematiche in agenda sono:

1. La diaspora ortodossa

2. L’autocefalia delle Chiese e come essa va dichiarata

3. L’autonomia di esse e come essa va dichiarata

4. Diptycha (la gerarchia delle Chiese)

5. La questione del calendario

6. Impedimento matrimoniale dei sacerdoti

7. Il digiuno nel mondo moderno

8. Rapporti della Chiesa ortodossa con le altre Chiese cristiane

9. Ortodossia e movimento ecumenico

10. Il contributo delle Chiese ortodosse alla diffusione degli ideali cristiani, su pace, libertà, fratellanza, carità tra i popoli e contro le discriminazioni razziali.

Bartolomeo ha ricordato che di queste 10 tematiche, soltanto 8 hanno ricevuto il pieno consenso durante i lavori della commissione preparatoria, costituita da rappresentanti delle varie Chiese. Hanno mancato il pieno consenso due tematiche: quella della diaspora ortodossa e della Diptycha. Su questi due temi vi sono visioni diverse fra Costantinopoli e Mosca: entrambe rivendicano potere di giurisdizione sulla diaspora; Mosca, con la Chiesa più numerosa del mondo ortodosso, rivendica un posto di primo piano nella gerarchia.

Alcuni si sono espressi a favore di un rinvio del sinodo panortodosso, dato che non si è raggiunto pieno accordo su tutta l’agenda dei lavori. Ma Bartolomeo ha ricordato l’impegno preso dai 14 capi delle Chiese ortodosse nel marzo 2014, quando si è deciso di procedere lo stesso alla convocazione del Sacro sinodo panortodosso anche con un’agenda fatta con le sole 8 tematiche approvate.

Bartolomeo ha ricordato ai presenti che i lavori della commissione preparatoria procedono troppo lentamente, per cui ha sollecitato i 14 capi delle Chiese a spronare i membri della commissione. Allo stesso tempo egli ha sollecitato a un maggior impegno di tutte le Chiese nell’affrontare vari appuntamenti ed iniziative del pianeta ortodosso, senza per questo diminuire l’impegno della sede ecumenica di Costantinopoli.

Infine il Patriarca ecumenico ha sottolineato l’importanza della presenza di osservatori, laici e sacerdoti di altre confessioni cristiane, durante i lavori del Sinodo panortodosso, esprimendo il parere favorevole del Fanar, ricordando la proficua presenza delle altre confessioni cristiane invitate dalla Chiesa di Roma ai lavori del Concilio Vaticano II.

Insomma i lavori procedono in modo non facile, ma con più buona volontà. Anche perché come ha commentato un alto prelato, “in caso di voluto fallimento, la storia sarà molto severa nei nostri confronti e spero che di questo ne siamo consapevoli tutti”.

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