26/09/2019, 08.20
RUSSIA-VATICANO-KAZAKISTAN
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Chaplin: Francesco e Kirill s’incontreranno in Kazakistan nel 2021

di Vladimir Rozanskij

Vsevolod Chaplin è stato presidente del settore sociale nel Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. E’ stato licenziato nel 2015 per le sue posizioni troppo estremiste. Le sue rivelazioni tendono a fermare l'incontro fra il papa e Kirill. Per lui, “il papa attuale ha coscientemente deciso di essere la quinta colonna del progetto globalista, che vuole distruggere il cristianesimo”. Nel giugno 2018, Nazerbaev, allora presidente, ha invitato papa Francesco al Congresso mondiale interreligioso.

Mosca (AsiaNews) - Papa Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill (Gundjaev) potrebbero incontrarsi nel 2021 a Nur-Sultan, la capitale del Kazakistan, da poco rinominata così in onore del presidente Nazarbaev. È quanto sostiene l’ex-presidente del settore sociale del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, il protoierej Vsevolod Chaplin, confrontando i programmi dei leader delle due Chiese nella prospettiva del VII Congresso mondiale dei Capi delle religioni tradizionali, a cui entrambi avrebbero intenzione di partecipare. La previsione viene riportata sulla Nezavisimaja Gazeta del 24 settembre.

Chaplin riporta una comunicazione di mons. Khaled Akasheh, capo ufficio della sezione dell’Ufficio per i rapporti con l’islam nel Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.  Lo scorso 18 settembre mons. Akasheh ha incontrato a Nur-Sultan l’attuale presidente del Senato Dariga Nazarbaeva, figlia del “presidente eterno” del Kazakistan. Mons. Akasheh si era recato a rappresentare la Santa Sede alla XVII sessione del Segretariato dello stesso Congresso mondiale interreligioso. A giugno dello scorso anno lo stesso presidente Nazarbaev, che oggi continua a controllare la politica nazionale a capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, aveva invitato il papa a recarsi ad Astana, oggi Nur-Sultan, per coronare la sua politica di “pacificazione mondiale” delle religioni.

La lettera di invito era stata consegnata a Roma al Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, che aveva ringraziato affermando che il Forum kazaco “sta diventando sempre più popolare nel mondo”, assicurando il sostegno del Vaticano alla politica di Nazarbaev per la pace e convivenza tra le religioni. Il Congresso interreligioso di Nur-Sultan si richiama esplicitamente alla preghiera di Assisi convocata da Giovanni Paolo II nel 1986; il santo papa polacco visitò il Kazakistan nel 2001, e nel 2021 si compirebbe quindi il ventennale della storica visita, come ha ricordato lo stesso Chaplin.

Lo storico collaboratore del patriarca Kirill (Gundjaev) fu licenziato nel 2015 per le sue posizioni troppo estremiste, e da allora non cessa di intervenire nei dibattiti pubblici per affermare le sue posizioni e cercare di condizionare la politica religiosa nazionale. Egli ha notato che negli stessi giorni del Congresso a cui potrebbe intervenire il papa, “anche il patriarca ha intenzione di visitare Nur- Sultan”, e la sua intenzione è appunto quella di mettere in guardia dalla possibile realizzazione di questo storico incontro, dopo quello di Cuba nel febbraio 2016, avvenuto proprio tre mesi dopo il suo licenziamento.

Secondo Chaplin, “oggi non bisogna incontrarsi con Bergoglio, che recentemente ha affermato di non temere un nuovo scisma con i cattolici tradizionalisti dell’Occidente, ma bisogna incontrare proprio questi ultimi”. Secondo il protoierej, i tradizionalisti sono i veri alleati dell’Ortodossia, anzi sarebbero “potenzialmente ortodossi”, nell’ottica di una restaurazione della vera Europa cristiana. Egli sostiene anche che “il Vaticano da tempo non controlla i suoi, e non è più neanche una vera potenza cristiana; il papa attuale ha coscientemente deciso di essere la quinta colonna del progetto globalista, che vuole distruggere il cristianesimo”.

Le opinioni di Chaplin, personaggio molto popolare sui media russi, esprimono l’anima più bellicosa e intransigente dell’Ortodossia russa, che rinnova gli auspici di una “rinascita mondiale” del “vero” cristianesimo guidata da Mosca, la vera “terza Roma” contro Roma e Costantinopoli, ormai condannate alla scomparsa a causa della secolarizzazione globale e dei propri cedimenti dottrinali.

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