21/02/2017, 09.04
EGITTO - ISLAM
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Chi era Omar Abdel-Rahman, che predicava terrorismo e Corano

di Loula Lahham

Il leader spirituale del movimento estremista è deceduto a 79 anni in una prigione della Carolina del Nord. Egli aveva promosso l’attentato del 1993 contro il World Trade Center. Di recente il braccio politico della Jemaah Islamiyah aveva chiesto la sua estradizione per motivi di salute. Egli professava il terrorismo come arma del jihad. 

 

Il Cairo (AsiaNews) - Pochi giorni fa, Omar Abdel-Rahman, padrino della Gamaa Islamiya in Egitto, un gruppo accusato di terrorismo,  è morto nella prigione di Butner, nella Carolina del Nord, dove era rinchiuso da tempo. A darne la notizia è stata Asmaa, la figlia maggiore dello sceicco. Conoscere un po' di più la sua storia è importante per comprendere il cosiddetto "terrorismo islamico".

Deceduto all’età di 79 anni, il leader estremista islamico aveva partecipato alla pianificazione dell’attentato - compiuto utilizzando una vettura imbottita di esplosivo - contro il World Trade Center di New York nel febbraio del 1993. Lo scoppio aveva causato la morte di sei persone. 

Inoltre, sceicco Omar Abdel-Rahman è accusato di aver ideato diversi altri attentati; alcuni di questi avrebbero avuto come obiettivo la sede delle Nazioni Unite a New York, il Palazzo di Vetro. 

Secondo la stampa turca degli agenti della Cia avrebbero contatto la famiglia dello sceicco al Cairo chiedendo loro di inviare richiesta formale all’ambasciata americana in Egitto; l’obiettivo era quello di consentire ad Omar Abdel-Rahman - con gravi problemi di salute - di poter trascorrere i suoi ultimi giorni nel Paese natale. Tuttavia, nessuna decisione ufficiale ha cambiato il destino del leader islamico, morto lo scorso 18 febbraio all’interno della sua cella in una prigione degli Stati Uniti. 

Nel novembre dello scorso anno Khaled Sharif - responsabile del rapporto con i media del Partito della costruzione e dello sviluppo, il braccio politico della Gamaa Islamiya in Egitto - si era rivolto al presidente uscente Barack Obama. Egli aveva avanzato una richiesta di amnistia per gravi motivi di salute, per via della sua cecità, del cancro al pancreas in fase avanzata e dell’ipertensione. 

“La liberazione del dottor Omar estinguerà il fuoco della collera degli islamici verso gli Stati Uniti e verso la sua politica razzista contro gli arabi” aveva sottolineato Khaled Sharif. “Noi non nutriamo alcun rancore contro il popolo americano - ha aggiunto - e crediamo davvero alla complementarietà, e non allo scontro, fra le civiltà”. 

Il padrino della Gamaa Islamiya era nato nel 1938 nel governatorato di Daqahliya, nel nord-est dell’Egitto. Egli ha perduto la vista quando era ancora bambino; tuttavia, questo problema non gli ha impedito di conseguire un diploma di predicatore presso l’università di al-Azhar. Egli ha subito l’influenza dei pensatori Ibn Taymiyyah e Sayed Qutb, i principali fondatori delle correnti fondamentaliste e salafite nel mondo musulmano. In passato egli ha trascorso un periodo di detenzione nelle carceri egiziane a causa delle sue posizioni contro il governo del Paese.
In seguito è stato accusato anche di coinvolgimento nell’assassinio di Muḥammad Anwar al-Sādāt, terzo presidente della Repubblica egiziana ucciso nel 1981. Prosciolto per mancanza di prove, egli non è stato incriminato ma ha dovuto comunque abbandonare l’Egitto in seguito a un provvedimento di espulsione. 

Nel 1993 egli ha rilasciato questa celebre dichiarazione: “Se tutti quelli che hanno il diritto di esprimere un pensiero sono terroristi, allora noi siamo terroristi, e siamo ben felici di essere terroristi […] Il Corano considera il terrorismo come uno dei mezzi per adempiere al jihad in nome dell’amore di Allah, cioè terrorizzare i nemici di Dio”. 

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