08/01/2008, 00.00
MORATORIA ABORTO - COREA
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Chiesa coreana: “Unire il mondo contro l’aborto”

di p. Casimiro Song
A nome della Conferenza episcopale coreana, il segretario nazionale del "Movimento per la vita 31" scrive ad AsiaNews per appoggiare la moratoria internazionale contro l’aborto. L’invito è a fare tesoro di ogni vita, in ogni forma e sin dal suo primo istante, il concepimento.
Seoul (AsiaNews) – I cattolici coreani “danno il benvenuto alla moratoria internazionale sulla pena di morte” che però “deve essere immediatamente seguita, come conseguenza logica, da un’altra moratoria contro l’aborto. E’ un fatto, e non un’opinione, che la vita umana inizia dal momento del concepimento: va difesa sin da quell’istante”.
 
Lo scrive ad AsiaNews il p. Casimiro Song, segretario nazionale del Movimento episcopale per la vita 31, che si unisce al card. Gracias di Mumbai – cfr. Anche l’India sostiene la moratoria contro l’aborto del 07/01/2008 – e ad AsiaNews nel sostenere la campagna lanciata dal quotidiano italiano Il Foglio (cfr.  Contro la pena di morte, una vittoria “a metà” del 19/12/2007).
 
Riportiamo di seguito la dichiarazione completa inviataci da p. Song.
 
Noi accogliamo con gioia l’adozione della moratoria internazionale contro la pena di morte, approvata il 17 dicembre scorso dalle Nazioni Unite, che però deve essere immediatamente seguita, come conseguenza logica, da un’altra moratoria contro l’aborto. E’ un fatto, e non un’opinione, che la vita umana inizia dal momento del concepimento: va difesa sin da quell’istante.
 
D’altronde, se non si intraprendono azioni concrete per il rispetto della vita umana e non si fanno sforzi per proteggerla sin dal suo inizio ogni iniziativa (comprese le moratorie contro la pena di morte) risultano vuote parole. Per fare un esempio pratico, basta paragonare le centinaia di migliaia di vite innocenti falciate ogni anno dall’aborto con i condannati a morte, che risultano una minuscola minoranza.
 
Per questo, do il mio pieno sostegno ad una moratoria internazionale contro l’aborto, che includa anche la manipolazione e la ricerca sulle cellule staminali embrionali, la fecondazione artificiale e la distruzione dei feti deformi. Questi sono fenomeni che colpiscono con violenza il continente asiatico, dove regna un concetto eugenetico e si prediligono i maschi alle femmine, i sani ai malati. Bisogna ricordare invece che ogni vita è perfetta e preziosa, perché fatta ad immagine di Dio.
 
Il documento “Verso una cultura della vita” pubblicato dalla Conferenza episcopale coreana il 15 marzo del 2007 riafferma la posizione della Chiesa coreana, contraria all’aborto ed alla manipolazione delle staminali. Come cristiani, siamo tutti invitati a sostenere una campagna contro l’aborto qui ed ora, in ogni gesto della nostra vita quotidiana.
 
Il nostro impegno primario deve essere la creazione di una cultura della vita, e questo può avvenire soltanto se si agisce insieme. Per questo, si deve rispettare e fare tesoro di ogni vita, in ogni forma. L’aborto uccide embrioni e feti innocenti, disarmati, senza voce e vulnerabili. Uccide degli esseri umani.
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