03/11/2006, 00.00
INDIA
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Chiesa indiana: "Appoggiamo i diritti dei musulmani, chiediamo uguale trattamento"

di Nirmala Carvalho

La Commissione Sachar ha completato il rapporto sulla minoranza islamica, che verrà presentato a metà novembre. I cattolici appoggiano le richieste dei musulmani ed invitano il governo a guardare allo stesso modo tutte le altre minoranze, sociali e religiose.

Delhi (AsiaNews) – La Chiesa indiana "sostiene in ogni modo la decisione di salvaguardare i diritti della minoranza musulmana nel Paese", ma ritiene "ugualmente importante che vengano ascoltate le legittime richieste di tutti i settori sociali, in special modo quelle delle altre minoranze religiose".

E' questo il commento sul "Rapporto sulla situazione dei musulmani indiani" rilasciato ad AsiaNews da p. Babu Joseph, direttore dell'Ufficio comunicazione della Conferenza episcopale indiana.

Il Rapporto, preparato dalla Commissione governativa di giustizia guidata dal giudice Rajendra Sachar su incarico del primo ministro dell'Unione indiana, dipinge in 12 capitoli la situazione sociale, economica e dell'istruzione della comunità islamica indiana e propone degli accorgimenti giuridici in grado di eliminare le discriminazioni che essa subisce.

In particolare, il documento sottolinea che "i musulmani non vedono nelle scuole islamiche il futuro della loro istruzione. Essi propongono l'istituzione di scuole di tipo inglese o urdu, unica strada per una vera integrazione sociale".

Nel corso della presentazione del Rapporto, prevista per metà novembre, verrà sottolineato come sia "auspicabile un maggior livello rappresentativo dei musulmani in settori come la sanità e l'insegnamento nazionale, oltre ad una maggiore sensibilizzazione delle peculiarità dell'islam in tutti i settori amministrativi".

Il p. Joseph sostiene che "tutto questo va bene", ma sottolinea come "proprio la presentazione del Rapporto invita anche ad uno studio più approfondito della situazione socio-economica di tutte le minoranze ed alla preparazione di un piano che possa fornire uno sviluppo mirato e sostenibile a coloro che ne hanno bisogno".

Sullo stesso argomento è intervenuto anche John Dayal, presidente dell'All India Catholic Union e famoso attivista per i diritti umani. Ad AsiaNews egli spiega che "il lavoro della Commissione va lodato, sia per gli intenti che per le modalità con cui è stato preparato. I dati, presentati da eminenti studiosi indiani, non lasciano spazio a contestazioni da parte dei nazionalisti".

Dayal sottolinea però che "il lavoro della Commissione Sachar, così curato e preparato con tanta velocità, dà uno schiaffo morale a quello della Commissione Mishra, che ha il compito di valutare la situazione dei fuori casta cristiani".

Quest'ultima Commissione, infatti, ha rinviato di continuo alcune parti del suo lavoro rendendo impossibile la presentazione del rapporto conclusivo alle autorità. "Nel frattempo – lamenta Dayal – la situazione dei dalit e dei tribali cristiani peggiora sempre di più".

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