25/01/2012, 00.00
RUSSIA
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Chiesa ortodossa in appoggio a Putin: sì a giro di vite su immigrazione

di Nina Achmatova
Il portavoce del Patriarcato accoglie con favore la proposta del candidato alle presidenziali di introdurre esami di lingua russa per gli immigrati e a inasprire le leggi in materia.
Mosca (AsiaNews) – La Chiesa russo-ortodossa ha espresso il suo appoggio alla proposta del candidato alle presidenziali e premier Vladimir Putin di dare un giro di vite sull’immigrazione in Russia. A parlare è stato il portavoce del Patriarcato di Mosca, l’arciprete Vsevolod Chaplin, sempre più sotto i riflettori da quando la Chiesa è stata chiamata in causa come possibile moderatrice tra la piazza che chiede “una Russia senza Putin” e il potere centrale, preoccupato di perpetuare lo status quo.

“E’ bene che il problema sia stato sollevato e che si dica che l’immigrazione illegale va arginata anche con regole più severe”, ha detto Chaplin, a capo del Dipartimento del Patriarcato per i rapporti con la società. “Credo che la maggioranza delle persone sosterrà queste misure, che diventeranno proposte di legge nel futuro prossimo”, ha aggiunto in un’intervista con Interfax.

Qualora fosse eletto presidente il 4 marzo, Putin ha proposto esami di lingua, storia e diritto russi per ottenere un permesso di soggiorno. Facendo leva su “identità nazionale e religiosa”, il premier ha prospettato anche regole più severe sull’immigrazione interna e processi penali per chi violerà le leggi in materia.

Il tema è di quelli sensibili in Russia. Putin come anche il presidente, Dmitri Medvedev, ci sono tornati più volte nell’ultimo anno, dopo che a dicembre 2010 tensioni tra tifoserie calcistiche hanno portato fin sotto le mura del Cremlino a una vera guerriglia urbana tra nazionalisti e immigrati caucasici. Secondo gli esperti il premier sta cercando di raccogliere consensi nell’ampia fetta di nazionalisti che appoggiano il movimento di protesta contro i brogli elettorali nelle legislative del 4 dicembre.

Putin ha comunque preso le distanze dai nazionalisti, avvertendo che il tentativo di costruire una nazione mono-etnica è “la via più breve alla distruzione del popolo e dello Stato russo”. Chaplin ha concordato con il capo del governo sul fatto che non vi deve essere spazio all’odio o all’ostilità su base etnica. “Rappresentanti di diverse nazioni soffrono già oggi per questa ostilità ed è un tema che va trattato con massima cura, perché può portare a conflitti pericolosi per il futuro della Russia”, avverte il rappresentante del Patriarcato.

Fonte di forte tensioni, l’immigrazione è però anche linfa vitale per la Federazione che da decenni versa in un “coma demografico”. Solo grazie ai flussi migratori, ritengono gli esperti, nel 2011 la Russia ha invertito l'andamento della sua demografia, arrivando per la prima volta in oltre 20 anni a crescere. 
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