09/10/2004, 00.00
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Chirac a Pechino spinge per la fine dell'embargo UE sulle armi

Human Rights in China: I cinesi "si vergognano profondamente" per Chirac. La Francia alla ricerca di una più forte presenza commerciale in Cina.

Pechino (AsiaNews) – Il presidente francese Jacques Chirac è giunto stamane a Pechino per una visita di stato. La sua venuta è molto controversa perché la Francia chiede da tempo la fine dell'embargo UE sulla vendita di armi alla Cina, in atto dal  massacro di Tiananmen nel 1989.

Chirac, che incontra oggi Hu Jintao, è accompagnato da 50 imprenditori. Il suo scopo è ampliare la presenza commerciale della Francia nel vasto e vivacissimo mercato cinese. La visita di 4 giorni è focalizzata sulla cooperazione economica. In un'intervista a Parigi, Chirac aveva detto che in 3 anni egli spera  di raddoppiare la presenza di ditte francesi in Cina. Finora vi sono almeno 3700 compagnie francesi all'opera sul suolo cinese. Chirac vuole anche proporre la partecipazione della Francia al progetto per un treno ad alta velocità fra Pechino e Shanghai. La Alstrom spera che la Cina possa scegliere i suoi treni per il progetto.

Il viaggio di Chirac è in concomitanza con l'inizio in Cina dell'Anno della Francia, che comprende  una serie di eventi fra cui una mostra dei pittori impressionisti a Pechino.

Ieri ad Hanoi, Chirac ha ripetuto che "la Francia è a favore della cancellazione dell'embargo [per la vendita di armi]  verso la Cina. Perché? Perché è una situazione che ormai non ha senso nella Cina di oggi. Togliere l'embargo sulle armi letali non avrebbe nessuna conseguenza… La Cina non ha intenzione di importare queste armi".

Il gruppo Human Rights in China ha criticato le parole di Chirac. In una dichiarazione pubblicata oggi, il gruppo afferma che le parole di Chirac " fanno provare profonda vergogna" a tutti quei cinesi che ancora oggi chiedono al governo di Pechino di rendere pubbliche le cifre dei morti e altri dettagli del massacro di Tiananmen. "La violenta soppressione di civili disarmati nel 1989  - afferma Hric - non può essere considerata un 'fatto superato' dopo soli 15 anni".

Francia e Germania – con un occhio sul crescente mercato delle armi in Cina – spingono da tempo la UE nel togliere l'embargo. Ma altre nazioni della Unione – fra cui l'Olanda e la Svezia -  finora hanno bloccato gli sforzi citando sempre preoccupazioni per l'oppressione dei  diritti umani in Cina.

Anche gli Stati Uniti sono contrari al togliere l'embargo. Fra le ragioni essi sottolineano il problema dei diritti umani e il timore che la vendita di armi alla Cina possa spingere Pechino ad attacchi contro Taiwan.

Lo scorso marzo, Pechino ha annunciato che le spese militari quest'anno sarebbero aumentate dell'11,6%, arrivando fino a 25 miliardi di dollari USA. Vari esperti pensano che le spese reali siano molte di più. Secondo il Pentagono la Cina spende annualmente da 50 a 70 miliardi di dollari.

Chirac ha detto che la maggior parte delle nazioni europee sono d'accordo con la Francia. Egli pensa che l'embargo sarà tolto entro la fine di dicembre 2004.

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