07/06/2010, 00.00
CINA
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Cina, Internet in subbuglio per i diari di Li Peng

“Il momento critico”, le memorie del “macellaio di Tiananmen”, sono apparse sulla Rete lo scorso fine settimana. Accessibile anche dalla Cina continentale, sono divenute l’argomento principale di discussione fra gli utenti. Il 22 giugno la pubblicazione a Hong Kong.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – I diari ancora inediti attribuiti all’ex primo ministro cinese Li Peng – noto anche come il “macellaio di Tiananmen”  per aver ordinato il massacro nell'89 – sono apparsi nel fine settimana su Internet, divenendo in poco tempo l’argomento di discussione principale fra gli utenti. La versione fotocopiata delle memorie, intitolate “Il momento critico” e sottotitolate “I diari di Li Peng”, è stata immessa in Rete da uno sconosciuto a ridosso del 4 giugno, 21esimo anniversario del massacro del movimento di piazza.

Il testo, scaricabile, è accessibile anche agli utenti della Cina continentale. La pubblicazione cartacea del testo, a cura della New Century Press, è prevista per il 22 giugno. L’editore è Kelvin Bao Pu, figlio di Bao Tong, segretario personale e amico del defunto Zhao Ziyang, segretario comunista nel 1989 che cercò di impedire il massacro.

Nel testo Li Peng si dice “pronto a morire pur di impedire le manifestazioni di piazza Tiananmen, un movimento paragonabile alla Rivoluzione culturale” e aggiunge di “non aver mai avuto l’autorità di dispiegare soldati, prerogativa nelle mani del presidente Deng Xiaoping”.

Li Peng, che oggi ha 81 anni e si ritiene non goda di buona salute, descrive anche il dibattito all’interno della dirigenza del Partito comunista cinese a partire dall’inizio delle manifestazioni studentesche, nell’aprile del 1989. Secondo alcuni analisti, la pubblicazione delle sue memorie è un modo per cercare di “ripulirsi” l’immagine e addossare la colpa della repressione armata ai vecchi compagni di partito.

Ma Liang Xiaoyan, che nell’89 insegnava all’università di Pechino, ritiene che dal punto di vista storico i diari “siano del tutto inutili. Non ha senso conoscere un lato della storia, quando l’altro è stato messo del tutto sotto silenzio. Si può cercare la verità dei fatti soltanto con un’atmosfera politica normale”.

In ogni caso, ora si deve stabilire l’autenticità del testo. Secondo l’editore Bao, “l’unica mia preoccupazione è questa. L’interesse del pubblico per il libro è enorme, e io credo che vada pubblicato perché fa parte della nostra storia. Abbiamo passato mesi a compiere ricerche, ed è estremamente improbabile che sia un falso”.

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