26/11/2014, 00.00
CINA
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Cina, ennesima strage di minatori: un incendio uccide 24 operai nel Liaoning

Il fuoco provocato da un leggerissimo terremoto, che ha fatto esplodere la polvere di carbone accumulata. La compagnia che gestisce la miniera, la statale Fuxin Coal Corporation, ha una lunga storia di incidenti in miniera: nel 2005, a causa della negligenza e della corruzione dei suoi dirigenti, sono morti 214 lavoratori in un'altra cava di sua proprietà.

Pechino (AsiaNews) - Un incendio divampato all'interno di una miniera di carbone - di proprietà dello Stato - ha ucciso almeno 24 minatori della Hengda Mining Company, nella provincia nord-orientale del Liaoning. Altri 52 operai sono stati feriti nell'incidente, ma delle loro condizioni non si sa molto. Si tratta dell'ennesima strage nelle miniere di carbone, uno dei settori più pericolosi di tutta la Cina.

Secondo le prime indagini, il fuoco si è scatenato dopo che la polvere di carbone accumulata nelle gallerie sotterranee è esplosa. Questa esplosione sarebbe stata provocata da un leggerissimo terremoto - di magnitudo 1,6 - che però avrebbe colpito in modo diretto la miniera. Le operazioni di recupero sono terminate e la produzione è sospesa.

La miniera è stata aperta nel 1987 e ha una capacità produttiva annuale pari a 1,5 milioni di tonnellate di carbone. Essa impiega un totale di 4.660 lavoratori, tutti stipendiati dal governo locale. Nonostante la compagnia sia di proprietà governativa, poiché dipende dalla Fuxin Coal Corporation di Pechino, le misure di sicurezza interne sembrano essere ignorate: nella stessa cava si sono verificati negli scorsi anni diversi incidenti, alcuni mortali.

La stessa compagnia Fuxin non sembra interessata alla sicurezza dei propri dipendenti. Nel febbraio del 2005, l'esplosione di gas all'interno di una miniera sempre nel Liaoning (e sempre di proprietà della Fuxin) ha provocato la morte di 214 minatori. L'inchiesta successiva ha dimostrato che i manager locali "hanno ignorato ogni regola di sicurezza e sanitaria": 33 di loro sono stati licenziati.

Le miniere di carbone sono il posto di lavoro più pericoloso di tutta la Cina, che affida al combustibile il 70% del proprio fabbisogno energetico. Nonostante la retorica e le promesse del governo centrale, che in più occasioni ha dichiarato di voler mettere dei limiti di sicurezza all'attività estrattiva, le miniere illegali nascono su tutto il territorio nazionale. Inoltre, molte volte i proprietari non seguono i regolamenti e mandano sotto terra persone impreparate con attrezzature obsolete.

Secondo le ultime statistiche fornite dal governo, nel 2012 sono morte in miniera 1.384 persone. Nel 2011 ne sono morte altre 1.973, tutte per incidenti in miniere di carbone, con una riduzione del 19% rispetto all'anno precedente. Ma gruppi per i diritti umani e privati studiosi cinesi affermano che la cifra è molto più alta: i padroni delle miniere, infatti, non denunciano molti incidenti per timore di perdite economiche, multe, chiusure degli impianti.

Molto spesso le autorità locali vengono corrotte con bustarelle per chiudere un occhio sulla mancanza di criteri di sicurezza. La chiusura delle miniere è, nell'ottica del nuovo presidente Xi Jinping, un'altra campagna contro la corruzione dei funzionari comunisti.

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