10/12/2014, 00.00
CINA
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Cina, condannato all'ergastolo Liu Tienan, uno dei massimi dirigenti economici del Paese

L'ex vice direttore della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, ha già confessato i suoi crimini, e ha dichiarato di "aver perso la fiducia dei miei capi e dei miei colleghi. Mi pento in maniera profonda delle mie azioni".

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Un tribunale cinese ha condannato all'ergastolo Liu Tienan, uno dei maggiori funzionari del settore economico nazionale, che avrebbe accettato milioni di dollari in tangenti nel corso della sua carriera. Lo riportano oggi i media di Stato. Liu è stato vice direttore della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme fino all'agosto 2013, quando è stato licenziato all'improvviso. I giudici di Langfang lo ritengono colpevole di aver preso mazzette per 35,6 milioni di yuan (circa 4,8 milioni di euro) in cambio di "corsie preferenziali" per gli imprenditori.

Secondo l'agenzia France Press, il tribunale - a nord di Pechino - ha scritto nella sentenza che Liu "ha tratto vantaggi dalla sua posizione, ottenendo favori per altri in cambio di denaro o regali ricevuti in maniera illegale attraverso lui stesso o il figlio Liu Decheng". Il funzionario ha già confessato i suoi crimini, e avrebbe dichiarato di "aver perso la fiducia dei miei capi e dei miei colleghi. Mi pento in maniera profonda delle mie azioni".

Oltre a essere condannato all'ergastolo Liu ha perso per sempre i propri diritti politici: le sue proprietà e i suoi fondi personali sono stati confiscati. Tuttavia, sottolineano alcuni funzionari comunisti alla Xinhua, avendo confessato e cooperato con gli investigatori "ha potuto evitare la pena di morte".

Il caso di Liu è particolare, in quanto le prime accuse contro di lui sono state mosse da un giornalista cinese. Il giornalismo investigativo che riesce a portare in maniera diretta all'apertura di un'inchiesta - tanto più contro un membro del Partito comunista - è molto raro nel Paese. Al tempo del suo arresto, il funzionario economico è stato uno dei dirigenti più alti in grado a cadere in disgrazia dalla presa di potere del presidente Xi Jinping, avvenuta nel 2012.

Il Paese è impegnato in una campagna contro la corruzione fra i funzionari, e lo stesso Xi ha più volte sottolineato la propria determinazione nel voler affrontare il vasto problema delle tangenti fra i membri del governo e del Partito. Nell'ambito di questo sforzo, la scorsa settimana sono state formalizzate le accuse contro l'ex "zar della sicurezza nazionale" Zhou Yongkang. In quanto membro emerito della Commissione permanente del Politburo, è il dirigente cinese più importante mai finito alla sbarra per corruzione. 

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