05/06/2006, 00.00
Cina
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Cina, il Partito ammette: "Senza riforme, il Paese si ferma"

Un articolo pubblicato oggi dal quotidiano governativo People's Daily sottolinea: "La strada da perseguire è quella delle riforme in campo politico, culturale e sociale. Senza di queste, non si otterranno risultati apprezzabili".

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Il quotidiano governativo People's Daily ha pubblicato oggi un articolo firmato in cui afferma che "solo tramite vere riforme sociali il Paese potrà continuare la sua crescita".

"La Cina – scrive Zhong Xuanli, pseudonimo dietro cui si cela un dirigente comunista – non si deve allontanare dall'idea nata 28 anni fa, quella di costruire un'economia di mercato di stampo socialista. E' questa la strada per la prosperità del suo popolo, ma senza vere riforme sociali non si potranno fare altri progressi e neanche mantenere quelli raggiunti finora".

L'articolo vuole essere una risposta alle critiche nate negli ultimi anni fra diversi esponenti della leadership e dell'intellighenzia comunista, secondo le quali in coda all'apertura del mercato sono nate corruzione, disuguaglianza sociale e malcontento nella base popolare.

"Il nostro Paese – risponde l'articolo – non deve chiudersi, ma anzi deve spalancare ancora di più le sue porte al mercato: nel fare questo deve però fare qualcosa di duraturo per contrastare i tanti problemi che affligono i suoi cittadini. Fra questi, i più urgenti sono l'attuale spropositato costo delle spese mediche, la sempre più difficile vera istruzione per tutti e la situazione dei lavoratori, che sembra essere peggiorata di anno in anno".

"Sulla base dello sviluppo economico – aggiunge l'autore – si deve dare la massima importanza ad un equo sviluppo sociale: i fondamentali interessi del popolo devono essere il punto d'inizio di ogni riforma e la base di ogni decisione governativa". "Naturalmente – conclude – tutto questo deve essere fatto senza abbandonare il sistema e l'insegnamento del socialismo, unica strada verso la libertà".

Anche se l'articolo non parla in maniera esplicita di cambiamenti politici, più volte l'autore fa riferimento alle riforme come ad una "parte indispensabile di un processo complesso, che racchiude in sé aree di competenza politica, culturale e sociale".

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