09/06/2015, 00.00
CINA
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Cina, per il terzo mese di fila crollano importazioni ed export

Il settore ha perso il 18,1% rispetto allo scorso anno, mentre le esportazioni vanno a -2,8%. È il terzo mese consecutivo a segnare l’andamento negativo della seconda economia mondiale. Il governo spera nelle nuove tecnologie, “chiave per la ripresa nazionale”.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le esportazioni cinesi sono calate in maggio per il terzo mese consecutivo, allontanando le speranze di una veloce ripresa per la seconda economia mondiale. Ma a preoccupare è il settore delle importazioni, che ha perso il 18,1% rispetto allo scorso anno per un totale di più di 803 miliardi di yuan.

A fronte di questi dati, il surplus commerciale dell’export si avvicina al livello record di 59,49 miliardi di dollari, contro gli attesi 44,95 miliardi di dollari. Le esportazioni hanno segnato, per il mese scorso, un calo del 2,8% su base annua, a quota 1.170 miliardi di yuan (169,7 miliardi di euro) in miglioramento rispetto al dato di aprile (- 6,4%). Il dato è superiore alle aspettative degli analisti, che si aspettavano un calo di circa 5 punti percentuali.

Il surplus commerciale dell’import arriva così a 366,8 miliardi di yuan (53,2 miliardi di euro) in risalita rispetto al dato di aprile scorso, secondo i dati dell’Amministrazione delle Dogane cinese. Il rallentamento dell’economia cinese viene confermato anche dall’ultimo dato del manifatturiero di maggio scorso, per il terzo mese consecutivo in contrazione. Nel primo trimestre l’economia cinese è cresciuta del 7%, ai minimi dal 2009.

La continua decrescita economica preoccupa il Partito comunista e il governo, Con il calo del Prodotto interno lordo aumenterà infatti la disoccupazione e diminuirà in maniera sensibile il potere d’acquisto della media della popolazione nazionale. Combinati, questi due fattori potrebbero scatenare massicce proteste sociali – già in crescita esponenziale nonostante il pugno di ferro di Xi Jinping – arrivando persino a mettere in dubbio il sistema politico monopartitico dominato dal regime comunista.

Per cercare di frenare quello che oramai sembra un trend inarrestabile, l’esecutivo ha affidato al Consiglio di Stato il compito di varare un piano decennale di ripresa. Questo prevede di “puntare tutto” sulle nuove tecnologie, definite “la chiave della rinascita economica cinese”. 

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