06/07/2019, 09.50
SRI LANKA
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Colombo, attivisti al governo: Giustizia (senza capri espiatori) per le stragi di Pasqua

di Melani Manel Perera

Il National Peace Council: "Le soluzioni frettolose non aiutano per il futuro". Carenze nella sicurezza nazionale hanno portato agli attacchi terroristici. L'ex segretario della Difesa e l'ex capo della polizia sono stati arrestati. "Ingiusto incolpare solo loro due".

Colombo (AsiaNews) – Ottenere giustizia e porre rimedio alle inefficienze dell'apparato statale, che hanno favorito le stragi di Pasqua contro tre chiese e altrettanti hotel di Colombo: è la richiesta che rivolge al governo srilankese il National Peace Council (Npc), organizzazione non governativa di attivisti per la pace. "In particolare – si legge in un comunicato – chiediamo al presidente, al primo ministro e al leader dell'opposizione di mettere da parte le divisioni politiche e pianificare insieme un processo che punirà i colpevoli e rettificherà le carenze sistemiche che hanno portato alla tragedia".

L'Npc invita il governo di Colombo a presentare in tempi rapidi un rapporto completo sui fattori che si celano dietro gli attentati dinamitardi di Pasqua ed individuare identificare le problematiche nel sistema di sicurezza nazionale, prima di decidere quali individui punire. Per gli attivisti, è possibile che anche le persone più in alto nella catena di comando possano essere ritenute responsabili.

"Mentre – prosegue la dichiarazione – sono in corso le indagini del Comitato parlamentare d'inchiesta, due alti funzionari pubblici sono stati arrestati dalla polizia; sono state mosse accuse contro l'ex segretario della Difesa, Hemasiri Fernando, e l'ispettore generale della polizia Pujith Jayasundara: essi non hanno intrapreso azioni sufficienti per prevenire gli attentati che hanno provocato oltre 250 morti e feriti a oltre 500 persone, nonostante in precedenza avessero ricevuto informazioni".

L'Npc sottolinea che i due funzionari non avevano bisogno di autorizzazione preventiva, per prendere decisioni che rientravano nelle loro funzioni. Tuttavia, dai riscontri degli inquirenti, sembra emergere un fallimento del sistema che è andato oltre le due persone accusate. "Questo include l'esclusione del primo ministro, del viceministro della Difesa e del capo della polizia dalle riunioni del Consiglio di sicurezza dopo il fallito tentativo di rovesciamento costituzionale del governo eletto e l'incapacità di tenere riunioni del Consiglio nel periodo precedente alle esplosioni", aggiunge l'organizzazione.

Secondo gli attivisti, date le circostanze, è ingiusto dare la colpa della mancata prevenzione solo ai due imputati. "Riteniamo – concludono – che sia più utile ragionare sul quadro d'insieme e sui problemi correlati. Ignorare questa interconnessione porterà a molte conseguenze negative e non volute per lo Sri Lanka, sia nel breve che nel lungo termine. Le soluzioni frettolose non aiutano per il futuro".

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