19/02/2021, 13.10
SRI LANKA
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Colombo, polemiche per la nomina di una donna ai vertici della polizia

di Melani Manel Perera

Bimshani Jasin Arachchi ricoprirà l’incaico di vice-ispettore generale (Dig). Una scelta contestata da 33 colleghi uomini, che hanno presentato un ricorso alla Corte suprema. La prima udienza prevista per il 18 maggio. Uno schieramento trasversale di donne parlamentari difende la scelta e lancia accuse di maschilismo.

Colombo (AsiaNews) - La nomina di una donna poliziotto alla carica di vice-ispettore generale (Dig) della polizia in Sri Lanka ha sollevato polemiche e discussioni, anche e soprattutto per la piega giuridica assunta dalla controversia. Un gruppo formato da 33 funzionari e agenti ha infatti presentato lo scorso 16 febbraio una petizione alla Corte suprema per ottenere la revoca della scelta, effettuata di recente dalla Commissiona nazionale di polizia. Il ricorso è sostenuti da alcuni, ma criticato con forza da parlamentari donne, associazioni pro diritti umani e femministe, che si schierano al fianco dell’ispettrice Bimshani Jasin Arachchi (nella foto), esaltandone qualità e competenze che le hanno permesso di superare molti colleghi uomini. 

I tre giudici della Corte suprema chiamati a valutare il ricorso sono Murdu Fernando, Shiran Gunaratne, e Achala Wengappul e hanno fissato l’udienza per il prossimo 18 maggio. A firmare la petizione, assieme ad altri 32 colleghi, è il direttore della Divisione giustizia della polizia Ruwan Gunasekera che considera la scelta “illegale e priva dei termini”. “Questa nomina - afferma - ha prevaricato ogni criterio di legge, causando danni seri e irreversibili alle carriere all’interno del dipartimento di polizia”. 

Per i querelanti la decisione viola anche il meccanismo che regola l’assunzione e le promozioni all’interno del corpo di polizia dello Sri Lanka. Tuttavia, da più parti si solleva il sospetto che dietro l’attacco (di soli uomini) vi sia proprio una questione di carattere sessista, in ragione del fatto che il posto sia stato affidato a una donna. 

Da qui la scelta di schierarsi da parte di un gruppo di donne parlamentari, che hanno manifestato pieno sostegno e solidarietà all’ispettrice Bimshani Jasin Arachchi, che finora ha deciso di mantenere un basso profilo e non alimentare la controversia. Le deputate, di diversi schieramenti, hanno detto di voler mettere da parte le divisioni politiche e unirsi in questa battaglia a tutela dei diritti dei cittadini, delle donne e per le pari opportunità di avanzamento in fatto di carriera, sia essa militare o civile, sul posto di lavoro. 

Interpellata da AsiaNews l’attivista per i diritti delle donne Pushpa Ramlani Dissanayake manifesta pieno sostegno all’ispettrice. “Lo Sri Lanka - ricorda - ha sottoscritto la CEDAW Convention nel 1991 e se Bimshani non avrà il posto, sarà una piena e totale violazione dei diritti umani. Dov’è la cosiddetta democrazia?”. “Questa è una discriminazione di genere” le fa eco Pushpa Ramlani, ex funzionario Onu. Lavina Hashanthi, esponente del Nafso (National Fisheries Solidarity Movement), si chiede come sia possibile discutere la nomina a un ruolo apicale nella polizia “nel Paese in cui è nata la prima donna premier al mondo”. “Il potere maschile - avverte - è ancora predominante” ma lei “ha tutte le qualità per ricoprire l’incarico”.

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