26/01/2021, 12.33
SRI LANKA
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Colombo: Prageeth Eknaligoda, scomparso da 11 anni e la battaglia per la giustizia

di Melani Manel Perera

Il 24 gennaio 2010 spariva nel nulla il giornalista e attivista. I sospetti rivolti agli apparati dello Stato e alla famiglia Rajapaksa. In sua memoria la moglie Sandaya Eknaligoda  ha creato un sito internet per contribuire alle ricerche di persone scomparse. La determinazione della donna: “Andrò avanti senza alcuna intenzione di fare marcia indietro o interrompere il mio tentativo”.

Colombo (AsiaNews) - “Una cosa sola voglio dire ai Rajapaksa: anche se ammazzate un uomo chiamato Prageeth Eknaligoda, la sua genia, le sue creazioni, il pensiero non potranno essere uccisi. Essi saranno tramandati dai figli di Prageeth per tutti quelli che cercano giustizia in questo Paese, per chi crede nel diritto e vuole costruire un posto migliore”. È l’appello lanciato da Sandaya Eknaligoda durante la serata tenuta ieri a Colombo per ricordare la memoria del marito, il giornalista Prageeth Eknaligoda, sequestrato nel 2010 in circostante misteriose e mai ritrovato. Da 11 anni la donna si batte per ottenere giustizia in una vicenda dalle tinte fosche e in cui i sospetti sono indirizzati verso le alte sfere governative e i due fratelli da tempo al potere in Sri Lanka.

In questi anni le sue richieste di giustizia sono cadute nel vuoto. Non solo, in questo suo viaggio instancabile per la verità assieme ai due figli, oggi più che ragazzi, ha dovuto affrontare sfide, subire minacce e pressioni, insulti e incidenti da far scendere le lacrime. Un fardello enorme, che solo una donna con il suo coraggio e la sua forza di volontà hanno potuto sopportare e che, assieme ad altre madri-coraggio (di tamil e musulmani scomparsi) hanno permesso la nascita di un sito internet dedicato ai “desaparecidos” singalesi (http://eknaligodaforum.org). 

Il 24 gennaio scorso si è celebrato l’11mo anniversario dalla scomparsa di Prageeth Eknaligod, di cui non si hanno più notizie certe o comunicati ufficiali. Il sito internet è il modo migliore ideato dalla moglie per mantenerne viva la memoria: al suo interno si potranno trovare notizie e documenti sulle vittime di sparizioni forzate o sequestri misteriosi nel Paese, rilanciando al contempo le voci dei familiari nella loro ricerca di giustizia e verità. 

L’evento di ieri sera è stato organizzato da “Eknaligoda Forum” in collaborazione con la stessa Sandhaya Eknalligoda e si è svolto nei locali del N.M.Perera Centre a Colombo, dalle 4 alle 6 del pomeriggio nel rispetto delle norme disposte dai sanitari per la pandemia di Covid-19. Oltre alle persone presenti e autorizzate a partecipare, molti altri hanno potuto seguire gli interventi e il dibattito grazie alla diretta streaming. 

“Il viaggio alla ricerca di Prageeth - ha raccontato la donna ad AsiaNews - non è stato affatto facile per me. Da un lato ho dovuto affrontare la lotta quotidiana della vita da sola, con due figli da crescere. Dall’altro, in parallelo, la mia lotta alla ricerca di Prageeth. In questi 11 anni in diverse occasioni solo la mia coscienza sa come ho fatto a sopravvivere senza soldi, senza cibo, senza nulla da offrire ai miei bambini, Sono qui oggi perché la mia famiglia, i miei amici, i miei alleati mi sono stati vicino in tutti i modi possibili”. 

Sandaya dice di non voler cercare compassione o un riparo dal dolore e che il suo solo obiettivo, oltre che ragione di vita, è di scoprire cosa sia successo al marito, quale sia la vera fine di Prageeth. “Ci sono stati alcuni progressi in questa ricerca” aggiunge, ma sono di gran lunga maggiori “le insoddisfazioni, le frustrazioni, la disperazione. Comunque andrò avanti senza alcuna intenzione di fare marcia indietro o interrompere il mio tentativo”. 

A sostenerla nella battaglia attivisti e personalità di primo piano della lotta per i diritti umani nel Paese, presente anche all’evento di ieri. L’ex alto commissario per i diritti umani in Sri Lanka Ramani Muttetuwegama sottolinea che le sparizioni misteriose sono parte integrante della struttura dello Stato. “Le sparizioni - conclude la donna - possono essere effettuate a discrezione dello Stato e possono essere fermate in qualsiasi momento quando vogliono. Una situazione del genere esiste in Sri Lanka”. 

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