09/02/2005, 00.00
USA - VIETNAM - ARABIA SAUDITA
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Commissione Usa: sanzioni contro Vietnam e Arabia Saudita per violazioni della libertà religiosa

Washington (AsiaNews/Agenzie) - La Commissione Usa sulla libertà religiosa ha chiesto al governo americano di comminare sanzioni contro Vietnam, Arabia Saudita e Eritrea, responsabili di violare la libertà religiosa.

Il rapporto annuale della Commissione sullo libertà di credo nel mondo, pubblicato nel settembre scorso, aveva segnalato per la propria volta i 3 paesi in questione come oggetto di "particolare inquietudine" in fatto di libertà religiosa.

In una lettera resa nota all'inizio della settimana, la Commissione raccomanda, ad esempio, di vietare l'ingresso in America ai funzionari sauditi riconosciuti colpevoli di violare la libertà di culto. La stessa misura viene anche chiesta per "i responsabili [sauditi] della propagazione di ideologie che spingono all'odio e all'intolleranza".

La Commissione inoltre domanda che i medesimi provvedimenti siano presi anche per il Vietnam, propendo anche lo stanziamento di 1 milione di dollari per la promozione della libertà di culto nel paese.

L'ente americano ha inoltre confermato che nei giorni scorsi, in occasione della festa di capodanno, il governo vietnamita ha provveduto alla liberazione di 6 prigionieri di coscienza, tra i quali il sacerdote cattolico Nguyen Van Ly, condannato nel 2001 a 15 anni di carcere e 5 di arresti domiciliari.

Padre Van Ly 59 anni, era stato accusato di "minare all'unità dello stato" per aver inviato alla Commissione Usa una lettera di denuncia sulle pesanti interferenze del governo di Hanoi in fatto di libertà religiosa. "La liberazione di padre Ly è un fatto molto importante" ha affermato Preeta D. Bansal, presidente della Commissione. "Ma ricordiamo che in Vietnam molte altre persone restano in carcere per il solo fatto di aver chiesto in modo pacifico libertà di pensiero, coscienza e credo religioso".

Annunciando la scarcerazione dei 6 dissidenti, il vice-ministro degli Esteri vietnamita, Le Van Bang, aveva affermato che Van Ly e gli altri prigionieri erano rimessi in libertà per "essersi ben rieducati". (LF) 

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