12/01/2017, 12.35
SRI LANKA
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Commissione per la riconciliazione: Colombo crei un tribunale misto

di Melani Manel Perera

La Task Force presidenziale ha presentato il documento finale. È stata creata lo scorso anno per raccogliere pareri sulle indagini contro i crimini di guerra. Gli esperti raccomandano un meccanismo “ibrido” di giudici nazionali e internazionali, oltre a vari professionisti. Il governo ribadisce un tribunale solo locale.

Colombo (AsiaNews) – Lo Sri Lanka deve creare subito un tribunale speciale misto per indagare sui crimini commessi durante la guerra civile e deve avvalersi delle competenze di giudici locali e internazionali, oltre ad altre figure professionali. Sono le raccomandazioni finali presentate dalla speciale commissione creata lo scorso anno dal presidente Maithripala Sirisena e dal premier Ranil Wickreamasinghe per favorire un processo di riconciliazione nazionale. Mentre la commissione insiste sulla necessità di indagini imparziali condotte anche da personale estero, il portavoce del governo ha fatto sapere che il meccanismo utilizzato avrà composizione esclusivamente nazionale.

La “Consultations Task Force (Ctf) on Reconciliation Mechanisms” ha consegnato il suo rapporto all’ex presidentessa Chandrika Kumaratunga. Creata lo scorso anno, la Task Force è stata guidata dalla famosa attivista e avvocato Manori Muttetuwegama, insieme ad altri 11 esperti. I tecnici hanno raccolto i pareri di forze politiche, leader religiosi e civili, ex combattenti delle Tigri Tamil, funzionari dell’esercito e comandanti militari.

L’obiettivo era delineare un organo giuridico in grado di raccogliere le denunce delle vittime di guerra e fornire la migliore assistenza possibile, giudicando in maniera competente e imparziale. Per questo, si legge nel rapporto, “uno speciale consiglio deve essere costituito senza ulteriori ritardi”.

Già in passato Zeid Ra’ad Al Hussein, capo dell’Ufficio dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani (Ohchr), aveva sottolineato che la riuscita dell’organo giudiziario sarebbe dipesa dalla capacità di creare un sistema ibrido. “Un tribunale composto esclusivamente da giudici locali – aveva detto – non avrà alcuna possibilità di superare i diffusi e giustificabili sospetti alimentati da decenni di violazioni, imperizia e promesse infrante”.

Entrando nel dettaglio, la Task Force raccomanda che per ogni audizione sui casi di violenza la corte sia composta in maggioranza da giudici nazionali e almeno uno internazionale. I criteri di selezione di questi esperti devono essere concordati da un consiglio costitutivo consultando professionisti e organizzazioni della società civile, insieme all’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani.

Dal canto loro, le autorità di Colombo hanno fatto sapere che sarà il governo a decidere le modalità più adeguate per la nomina della commissione. Il portavoce Rajitha Senaratne ha ribadito che il tribunale sarà composto solo da giudici locali e che ogni eventuale assistenza estera sarà fornita solo se richiesta.

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