24/04/2007, 00.00
INDONESIA
Invia ad un amico

Compagnia mineraria Usa, “non colpevole” di inquinamento nelle Sulawesi

La corte di Manado ha stabilito che i rifiuti della Newmont Mining Corporation nel Mare di Sulawesi rispettavano gli standard governativi; la popolazione, invece, lamenta gravi malattie della pelle e tumori a causa delle operazioni della compagnia nella zona. Gli investitori esteri tirano un sospiro di sollievo.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Un tribunale indonesiano ha giudicato “non colpevole” il dirigente di un’industria mineraria statunitense e la sua compagnia, Newmont Mining Corporation, accusati di inquinare la Buyat Bay, nel mare di Sulawesi, e di provocare gravi malattie agli abitanti locali. Il verdetto, emesso oggi dalla corte distrettuale di Manado dopo 20 mesi di processo, strizza l’occhio agli investitori esteri e delude gli ambientalisti.

Se giudicato colpevole Richard Ness, 57 anni, rischiava una pena massima di 10 di detenzione ed una multa di 60mila dollari. A fare causa alla compagnia di Denver - tra i giganti internazionali dell’estrazione di metalli preziosi - la popolazione della zona, secondo la quale i rifiuti tossici gettati in mare dallo stabilimento avrebbero causato malattie della pelle e tumori.

Le prove esaminate dai giudici hanno, invece, scagionato la Newmont: i rifiuti prodotti dalla ditta rientravano negli standard di sicurezza stabiliti da Jakarta. Mentre si pronunciava la sentenza, fuori dal tribunale circa mille persone protestavano e chiedevano giustizia. Attivisti per l’ambiente notano che al di là dei dati esaminati dalla corte, solo ricerche condotte nell’arco dei prossimi 30 anni sugli abitanti della zona potranno dire se non sia avvenuto un avvelenamento da arsenico.

La Newmont ha iniziato le sue operazioni nel Mare di Sulawesi nel 1996, interrompendole nel 2004 dopo che aveva estratto tutto l’oro possibile. In Indonesia, le attività gestite da compagnie occidentali, soprattutto Usa, non sono molto gradite: spesso hanno un forte impatto ambientale e l'aumento dell’influenza straniera nello sfruttamento delle risorse locali non è gradito a molti.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Qinghai, scontri fra polizia e tibetani: 'Basta scavi'
12/07/2018 12:32
Il caro-petrolio e le sue conseguenze nell'Asia
20/08/2004
Nel 2025, assetati due terzi del mondo
22/03/2007
Proteste a Didipio, il vescovo: ‘Vicini alla gente, contro lo scempio della natura’
12/07/2019 15:11
Il villaggio di Didipio alza le barricate contro il colosso minerario
04/07/2019 14:56


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”