10/01/2019, 11.49
CINA-USA
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Compagnie cinesi si trasferiscono all'estero per evitare la guerra dei dazi con gli Usa

di Wang Zhicheng

Concluso oggi l’incontro fra delegazioni Usa e Cina. Pechino promette maggiori acquisti dagli Usa; Washington chiede che gli accordi commerciali siano verificati nella loro attuazione. Il 37% delle manifatture cinesi hanno trasferito produzione all’estero; il 33% pensa di trasferirsi entro 6-12 mesi

Pechino (AsiaNews) – Con alcune note positive, si sono conclusi oggi tre giorni di colloqui di delegazioni Usa-Cina per trovare una soluzione alla guerra dei dazi scatenata lo scorso anno fra le due potenze economiche. Ma intanto, la maggior parte delle manifatture cinesi destinate all’export hanno già trasferito o stanno per trasferirsi fuori della Cina per evitare di essere colpiti dalla guerra dei dazi.

Il ministero cinese del commercio ha dichiarato oggi che i tre giorni di dialogo hanno “messo le basi” per risolvere i problemi commerciali che affliggono i rapporti fra Pechino e Washington.

I dialoghi dovevano durare solo due giorni e invece si è deciso di proseguirli aggiungendo un’altra giornata di colloqui. La Cina ha promesso l’acquisto di “un quantitativo sostanziale” di prodotti agricoli Usa, prodotti legati al campo energetico, manifatture e servizi per ridurre l’enorme deficit commerciale degli Usa verso la Cina. Si è anche discusso di accordi da applicare, ma anche di sistemi di verifica.

Gli Stati Uniti chiedono che la Cina operi cambiamenti strutturali per quanto riguarda i trasferimenti forzati di tecnologie a cui le ditte straniere sono costrette; nella protezione delle proprietà intellettuali; nell’eliminare trattamenti preferenziali verso le ditte cinesi; furti via internet di segreti commerciali, servizi, ecc…

Dopo le prime serie di dazi reciproci, i presidenti Donald Trump e Xi Jinping hanno deciso tre mesi di tregua. Se entro marzo non si è trovata alcuna soluzione, l’amministrazione Usa ha promesso di aumentare dal 10% al 25% i dazi imposti su 200 miliardi di prodotti cinesi di importazione.

I danni portati dalla guerra dei dazi sono sempre più visibili. Gli analisti prevedono che l’export cinese scenderà dall’11% nel 2018 al 5,6 nel 2019.

Un’inchiesta della banca UBS ha mostrato che l’anno scorso almeno il 37% delle industrie manifatturiere cinesi hanno spostato la produzione in qualche Paese dell’area Asia-Pacifico. Un altro 33% sta pianificando di fare lo spostamento nei prossimi 6 o 12 mesi. Le compagnie pensano di trasferire almeno il 30% della produzione all’estero, creando squilibri nel giro di capitali e nell’impiego di manodopera.

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