28/07/2015, 00.00
LIBIA
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Condannato a morte Saif al-Islam, figlio di Gheddafi

La sentenza è di un tribunale di Tripoli, ma il figlio dell’ex dittatore era assente, prigioniero di un gruppo della città di Zintan che non riconosce l’autorità di Tripoli e si rifiuta di consegnarlo. Con Saif al-Islam, pena di morte anche per l'ex capo dei servizi segreti, Abdallah al-Senousi, e l'ex Primo ministro Baghdadi al-Mahmoudi.

Tripoli (AsiaNews/Agenzie) – Saif al-Islam, il figlio più importante del leader libico, Muammar Gheddafi, ucciso nell’ottobre 2011, è stato condannato a morte per fucilazione da un tribunale di Tripoli.

Saif al-Islam, 43 anni, (nella foto) era sotto processo dall’aprile 2014 insieme a decine di altri stretti collaboratori del leader deposto, era accusato di crimini di guerra e di aver represso pacifiche proteste durante la rivoluzione del 2011 che portò alla caduta del regime. Condannati a morte anche altri otto imputati, tra i quali l'ex capo dei servizi segreti, Abdallah al-Senousi, e l'ex Primo ministro Baghdadi al-Mahmoudi. Altri accusati hanno ricevuto pene che vanno da cinque anni all'ergastolo.

Il figlio dell’ex dittatore non era presente in tribunale, in quanto dal novembre 2011 è prigioniero di un ex gruppo ribelle dalla città di Zintan che non riconosce l’autorità di Tripoli e si rifiuta di consegnarlo.

Contro di lui, nel maggio 2011 la Corte penale internazionale aveva emesso un mandato di cattura per “crimini contro l'umanità”.

Il processo era iniziato nell’aprile 2014 prima che i contrasti tra le fazioni rivali portassero alla creazione di due governi, uno con sede a Tripoli, e l'altro, unico riconosciuto a livello internazionale, a Tobruk.

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