29/11/2004, 00.00
MONGOLIA
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Convertito della Mongolia: "La mia arte al servizio di Dio"

Enkhutuvshin, pittore e scultore, racconta il suo cammino di conversione al cristianesimo; egli è uno dei 226 cattolici battezzati della Mongolia.

Ulaanbaatar (AsiaNews/Ucan) – "Dio è la mano che guida e ispira le mie opere". Così Enkhutuvshin, pittore e scultore, racconta il suo cammino di conversione al cristianesimo e l'importanza dell'arte nella sua vita. Egli è uno dei 226 battezzati della giovane Chiesa Cattolica mongola ed uno dei primi 14 ad aver ricevuto il battesimo nella domenica di Pasqua del 1994. Ora ha 38 anni, ma non si stanca mai di affermare che l'arte è stato il canale privilegiato che gli ha permesso di avvicinarsi alla Chiesa e a Dio."All'inizio creavo opere d'arte solo per un gusto estetico, poi ho cominciato a cercare Dio attraverso l'arte: ora Dio è la mano che guida e ispira le mie opere".

Lo strano viaggio che ha cambiato la vita di Enkhutuvshin comincia all'età di 16 anni, nei primi anni '80; la Mongolia è dominata dal regime comunista sovietico e ogni forma di espressione o di libertà religiosa è bandita. A quel tempo nessuna influenza straniera è tollerata senza il consenso del governo. "Amavo moltissimo le statue della Madonna – afferma l'artista – ma sapevo bene che nessuno le avrebbe apprezzate nel mio paese". Dotato di un talento artistico innato, viene inviato in Russia per un periodo di studi e di approfondimento. "Quando ero a Mosca, l'arte assorbiva tutto il mio tempo. Amavo l'arte per il gusto dell'arte". E colpito in particolare dalle opere rinascimentali, pur trovando strano il loro nesso con la cristianità e il cristianesimo, religione bandita dal regime comunista sovietico e definita "crudele" dai vertici governativi. "A scuola mi avevano insegnato che il cristianesimo era una religione crudele, ma guardando ai dipinti e alle opere di Raffaello e Michelangelo rimanevo estasiato: una religione che ha ispirato simili capolavori non poteva essere così terribile" racconta Enkhutuvshin.

In Romania, seconda tappa del viaggio di studi all'estero, l'artista visita diverse chiese cattoliche di Brasow e frequenta le comunità dei fedeli. "Credevo che il cattolicesimo e l'arte cristiana appartenessero solo al passato, come la tradizione rinascimentale; nel periodo trascorso a Brasow, fra statue e dipinti a me cari, ha visto persone riunirsi per pregare e professare la propria fede di fronte a quelle opere d'arte favolose. In quel momento ho capito che la chiesa non era solo un museo, ma una comunità viva di persone che si riunivano per un motivo più profondo".

Segnato da quell'incontro, al rientro a Mosca cerca una chiesa cattolica dove poter pregare. Suo padre era morto al suo ritorno dalla Romania; la preghiera gli fa trovare conforto alle sofferenze. Poco dopo si converte al cristianesimo e si fa battezzare.

"Ci sono ancora tante cose da scoprire – ammette l'artista – la mia arte è ancora agli inizi: le mie opere sono spesso copie di originali che riproduco o dai quali traggo ispirazione". Egli ha preso in affitto uno studio vicino a casa, accanto alla chiesa parrocchiale. Con il lavoro di insegnante di scultura all'Accademia mongola delle Belle arti paga l'affitto del locale, circa 100 dollari al mese: nonostante tutto è felice, perché può ritirarsi e pregare prima di cominciare il lavoro.

Enkhutuvshin è molto famoso in patria e ora comincia a farsi apprezzare anche all'estero: di recente ha inaugurato un'esposizione ripresa dalla tv di stato e ha eseguito un bassorilievo sulla porta di una chiesa a Mosca.

Mons. Wenceslao Padilla, capo della prefettura ecclesiastica di Ulaanbaatar, gli ha commissionato alcuni dipinti della Vergine. Altre immagini sono già state presentate al Papa: fra queste, Giovanni Paolo II sceglierà il dipinto che raffigurerà Maria, Regina della Mongolia.   

    

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