11/04/2006, 00.00
Corea del sud
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Corea: nonostante il crollo di Hwang, la ricerca medica va avanti

di Theresa Kim Hwa-young

Il processo al "pioniere della clonazione" sembrava aver fermato l'ascesa della ricerca medica sudocoreana. Il Paese può invece vantare un'ondata di giovani ricercatori impegnati nel campo della ricerca sul cancro.

Seoul (AsiaNews) – La ricerca medica sudcoreana, pur ferita dai gravi scandali collegati al declino del "pioniere della clonazione" Hwang Woo-suk, non si ferma. I ricercatori coreani hanno ottenuto risultati eccezionali dal controllo delle cellule cancerogene nei loro primi stadi, ricerca finalizzata a capire il processo di formazione delle cellule maligne ed al loro trattamento.

Il professor Lee Sang-yup – dell'Istituto per la Scienza e la tecnologia avanzate di Corea – ha scoperto una sostanza, chiamata NeoNovo, che può individuare con facilità l'esistenza di cellule cancerogene. In tal modo si possono predisporre con largo anticipo efficienti strumenti diagnostici per contrastare i tumori.

Il professor Park Chang-sik – dell'Università nazionale Chungnam – ha clonato quattro suini femmina che producono una proteina molto efficace nel trattamento della leucemia. La proteina, chiamata GM-CSF, prodotta in maniera sintetica in laboratorio costa intorno ai 600 mila dollari per grammo: il prezzo calerà appena gli animali clonati inizieranno a produrre la proteina.

Shin Deug-yong – docente dell'Università Dankook – ha scoperto una sostanza che induce le cellule cancerogene ad "uccidersi" da sole. Questa tecnica apre la strada a delle terapie rivoluzionarie nel campo anche perché – secondo i risultati di laboratorio – gli effetti sul corpo umano di questo "suicidio" indotto sono minimi.

A parte i ricercatori nominati, è evidente che un'ondata di giovani ricercatori sudcoreani si sta impegnando nel campo della ricerca tumorale, il "nemico numero uno" della medicina mondiale. "Se il cancro dovesse essere sconfitto – dice il professore Kim Sung-hoon, professore all'università nazionale di Seoul – una parte considerevole del merito dovrebbe essere riconosciuto alla ricerca coreana".

La strada da percorrere prima di questo risultato "è comunque lunga". "Prima di tutto – spiega il ricercatore, che nel 2005 ha scoperto i geni AIMP3, in grado di prevenire la formazione di tumori – dobbiamo capire noi per primi che il cancro non si sconfigge con una serie di guizzi scientifici, ma con un lavoro di ricerca costante e coordinato".

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