27/08/2014, 00.00
CINA
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Corruzione in Cina, altri 2 arresti: cadono un tycoon e l'ex capo della China Resources Power

La campagna contro i corrotti lanciata da Xi Jinping, e da molti ritenuta una copertura per eliminare i nemici interni, continua a mietere vittime illustri: questa volta tocca a Wang Yujun e Zhang Xinming, che avrebbero fatto soldi con la compravendita gonfiata di miniere di carbone. Capo della Corte Suprema: "La caduta di Zhou Yongkang dimostra che nella Cina socialista non c'è potere al di fuori del Partito".

Pechino (AsiaNews) - Le autorità giudiziarie cinesi hanno arrestato il presidente della China Resources Power e uno dei maggiori industriali della provincia dello Shanxi, ritenuto uno dei "re del carbone" nel Paese. Wang Yujun, 49 anni, era fino all'arresto anche il direttore esecutivo della Crp: ora si trova in un carcere della provincia del Jiangsu. Zhang Xinming, uno degli uomini più ricchi della provincia centrale dello Shanxi con un patrimonio personale di circa 4 miliardi di yuan, sarebbe stato invece arrestato all'inizio del mese. Zhang è il fondatore della Shanxi Jinye Coking Coal, industria estrattiva al centro di una serie di operazioni poco chiare compiute proprio con la Crp.

Nel 2012 Wang versò alla compagnia di Zhang 7,9miliardi di yuan per comprare 3 miniere di carbone e le attrezzature relative. Gli azionisti di minoranza della Crp decisero l'anno successivo di citare in giudizio i responsabili di questa operazione, ritenuta speculativa: le miniere sarebbero state comprate a un prezzo gonfiato. Li Jianjun, uno dei piccoli azionisti, dice oggi che "l'arresto di Zhang è sicuramente collegato a quell'accordo con la China Resources". Song Lin, ex presidente della compagnia, è al momento anche lui sotto inchiesta per corruzione.

Gli arresti rientrano nella campagna lanciata dal presidente Xi Jinping contro la corruzione nel Partito e nelle industrie statali. Lodata dai media di Stato come la maggiore riforma dell'ultimo decennio, questa è giudicata da diversi analisti un buon modo per fare pulizia dei nemici personali del presidente. Uno di questi è senza dubbio Zhou Yongkang, ex potentissimo "zar della sicurezza nazionale" e per più di 10 anni i politico più temuto della Cina, arrestato il 29 luglio 2014 dopo una serie di inchieste contro i suoi fedelissimi.

Zhou Qiang, presidente della Corte Suprema del Popolo cinese, sostiene che questa indagine "dimostra in pieno come, nella Cina socialista, non esiste alcun potere al di fuori del sistema. Allo stesso modo, evidenzia che i membri del Partito non hanno la possibilità di muoversi al di fuori della disciplina del Partito e delle leggi nazionali".  

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