05/06/2020, 10.59
INDIA
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Costretto a passare la quarantena per il Covid-19 in una casa sull’albero

di Nirmala Carvalho

Rientrato al suo villaggio nell’Assam, il 21enne Amosh Basumatary, sebbene avesse un test negativo, deve trascorrere 14 giorni in una casa su un bambù. Il tetto di plastica si danneggia per i pesanti rovesci e gli manca anche la possibilità di avere pasti decenti.

Mumbai (AsiaNews) – Rientrato al suo villaggio, è stato costretto alla quarantena in una casa su un albero. Amosh Basumatary, 21 anni, di Sonitpur, nell’Assam, tornato da Chennai, nel Tamil Nadu ,il 26 maggio, è stato costretto dagli abitanti del villaggio a sottoporsi a una quarantena in una casa sull'albero, per paura del coronavirus.

Basumatary lavorava in un'azienda produttrice di seggiolini per auto che, a quanto si dice, ha chiuso per le perdite durante il lockdown, il che ha costretto lui e altri dipendenti a tornare ai loro Stati di origine.

Basumatary ha dichiarato di aver già trascorso tre notti in una struttura di quarantena istituzionale nella città di Dekhiajuli a Sonitpur. È stato rilasciato dopo che il suo test per COVID-19 è risultato negativo, ma non appena è arrivato a casa, gli abitanti del villaggio hanno insistito perché trascorresse almeno 14 giorni in quarantena in una casa sull'albero.

Secondo le notizie, gli abitanti di Ansaipur hanno costruito la casa su un albero di bambù alla periferia del villaggio, vicino al confine tra l’Assam e l’Arunachal Pradesh. Hanno insistito perché Basumatary trascorresse altri 14 giorni in isolamento come misura precauzionale, anche se aveva trascorso tre notti in quarantena istituzionale.

"Ho passato - ha detto Basumatary - quattro notti nella casa sull'albero e devo passarne altri 10. Anche se non è comodo come a casa, sono disposto a trascorrere i prossimi 10 giorni per la sicurezza degli altri abitanti del villaggio",

Lo Stato ha assistito a inondazioni improvvise e forti piogge, che hanno coinvolto  anche la quarantena di Basumatary nella casa sull'albero. Il pannello di plastica si danneggia per i pesanti rovesci e gli manca anche la possibilità di avere pasti decenti in mezzo al disagio.

Sebbene gli siano stati forniti 20 kg di riso, ha desiderio di mangiare alcuni legumi e spezie per i pasti. La sua famiglia lo aiuta con provviste.

Kamaljyoti Borah, ufficiale di zona di Dhekiajuli, ha dichiarato: "non sono a conoscenza di questo caso specifico. Ma conosciamo casi nei villaggi della zona in cui i residenti hanno costruito capanne per i rimpatriati che devono sottoporsi a quarantena in casa contro la. diffusione del COVID-19. Gli abitanti del villaggio sono spaventati e si comportano in modo protettivo. Inoltre, la maggior parte delle case nei villaggi sono piccole e non hanno abbastanza spazi per mantenere le distanze sociali secondo le regole”, ha aggiunto.

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