28/05/2020, 14.02
THAILANDIA
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Covid-19, almeno 8,4 milioni di persone a rischio disoccupazione

La pandemia rischia di bruciare milioni di posti di lavoro, anzitutto nel settore del turismo (2,5 milioni su 3,9). Problemi anche nell’industria (25% del totale) e nel settore dei servizi (43%). Si salva solo il comparto alimentare e l’elettronica. Dal primo giugno riapre al turismo l’isola di Koh Lan.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - A causa della pandemia di nuovo coronavirus, in Thailandia vi sono almeno 8,4 milioni di persone che rischiano di perdere il loro lavoro. Fra i più colpiti vi è il settore del turismo, ma è tutta l’economia nazionale a risentire dell’emergenza innescata dal Covid-19 e dai provvedimenti messi in campo dalle autorità per contenerne la diffusione. 

Il Dipartimento nazionale per l’economia e lo sviluppo sociale ha detto oggi che il crollo del numero dei visitatori e interni e stranieri potrebbe comportare un calo di almeno 2,5 milioni di posti. Un dato pari al 64% su un totale di 3,9 milioni di lavoratori complessivi nell’industria del turismo.  

Per quanto concerne l’industria, a rischio almeno 1,5 milioni di persone, che corrispondono al 25% del totale di 5,9 milioni di occupanti. In questo caso, alla crisi innescata dal nuovo coronavirus si sommano le guerre commerciali in atto, soprattutto fra Cina e Stati Uniti che stanno minando nel profondo i mercati e creano incertezza. 

Nei giorni scorsi proprio la Thailandia aveva fatto registrare il fallimento della prima compagnia aerea asiatica, la Thai Airways. A rischio anche 4,4 su 10,3 milioni di persone (pari al 43%) che lavorano nel settore dei servizi, ad esclusione del comparto turistico già preso in esame in precedenza. L’auspicio è che si possa registrare almeno una parziale ripresa, in seguito all’allentamento delle misure di lockdown disposte in questi giorni dal governo di Bangkok. 

Secondo le stime, il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi attorno al 4% per quest’anno, in aumento rispetto all’1% degli ultimi anni. Il livello rischia di tornare a quello del 1997/98, nel pieno degli anni di crisi finanziaria asiatica. La seconda economia della regione rischia inoltre una contrazione fino al 6%. Gli unici settori che sembrano non risentire della pandemia sono quello alimentare e delle bevande, e dei prodotti considerati “necessari” come quelli di elettronica. 

Infine, per il primo giugno è prevista la riapertura al pubblico dell’isola di Koh Lan (Pattaya), ambita meta turistica chiusa al pubblico due mesi fa durante le fasi iniziali della pandemia. Il primo maggio scorso si era registrato un primo allentamento delle chiusure, con la possibilità offerta ai cittadini dell’isola di entrare e uscire, mentre era rimasto interdetto l’accesso ai turisti. 

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