05/09/2009, 00.00
INDIA
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Cristiani, indù e musulmani ricordano Madre Teresa, donna della “Carità nella Verità”

di Nirmala Carvalho
Celebrazioni in tutto il Paese nel 12mo anniversario della scomparsa della beata. Persone di diverse religioni in visita alla sua tomba. Per p. Prakash, sacerdote gesuita, il cuore dell’ultima enciclica del Papa trova in Madre Teresa la sua realizzazione: “È la carità di Cristo che ci spinge”.
Calcutta (AsiaNews) - A dodici anni dalla sua scomparsa, l’India ricorda Madre Teresa di Calcutta con celebrazioni, messe e manifestazioni pubbliche. Politici e fuori-casta, uomini e donne, cristiani, indù e musulmani in queste ore stanno rendendo omaggio alla Madre.
 
A Calcutta, nella casa delle Missionarie della carità, l’ordine fondato dalla beata, centinaia di persone hanno partecipato alla messa celebrata alle 6 da mons. Lucas Sirkar, dall’arcivescovo della capitale del West Bengala. Gruppi di cattolici, uniti a  fedeli musulmani e indù stanno visitando la tomba della Madre che il vescovo ha paragonato alla Vergine Maria per il suo “si” incondizionato a Cristo.
 
Ad Ahmedabad, nello Stato del Gujarat, centinaia di persone hanno partecipato ad un momento di preghiera presso il cosiddetto “giardino di Madre Teresa” dove l’amministrazione pubblica ha fatto erigere, nel 2005, una statua in bronzo della beata. A guidare la celebrazione mons. Thomas Macwan, vescovo della città, ed il capitano Dilip Mahajan, questore della municipalità. Il Gujarat è da tempo scenario di violenze indù contro musulmani e cristiani, talvolta sostenute e aprovate dallo stesso governo.
 
P. Cedric Prakash, direttore di Prashant, organizzazione per i diritti umani dei gesuiti, afferma ad AsiaNews: “È davvero significativo che, nonostante il governo dello Stato attui una politica molto ostile nei confronti delle minoranze, ci sia un luogo pubblico dedicato a Madre Teresa ad Ahmedabad. Poche città nel Paese possono vantare questo privilegio”.
 
Per il religioso questa “anomalia” documenta l’eccezionalità della figura della Madre e del lavoro delle Missionarie della Carità. “La loro opera – afferma p. Prakash – assume oggi un significato particolare alla luce dell’ultima enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate. Madre Teresa è la personificazione del passo in cui il papa, citando la seconda Lettera ai corinti, dice: ‘È la carità di Cristo che ci spinge’. Guardando alla Madre questo significa affermare l’ovvio”.
 
La consonanza tra “il cuore dell’Enciclica” e la vita della beata di Calcutta si rivela in diversi punti del testo del Papa. P. Prakash cita anche il passo in cui Benedetto XVI afferma che “dare da mangiare agli affamati è un imperativo etico per la Chiesa universale, che risponde agli insegnamenti di solidarietà e di condivisione del suo Fondatore, il Signore Gesù (n. 27)”.
 
Il sacerdote gesuita afferma: “Questa festa di Madre Teresa deve farci ricordare che l’opera di misericordia, la carità e la compassione hanno ancora un posto fondamentale nel nostro essere discepoli di Gesù oggi. Durante la sua vita la Madre ha messo in pratica in tanti modi la “Carità nella Verità”.
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