05/01/2010, 00.00
SRI LANKA
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Cristiani dello Sri Lanka vogliono intervenire nella contesa elettorale

di Melani Manel Perera
“Le Chiese facciano di più”, dice p. Rohan Silva del Centre for Society and Religion. Sostegno anche da parte di attivisti per i diritti umani. Il vescovo di Jaffna sulla situazione dei tamil.
Colombo (AsiaNews) – E’ necessario accrescere la consapevolezza degli individui in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 26 gennaio, e i cristiani dello Sri Lanka possono giocare un ruolo chiave nel dibattito politico. E’ quanto emerge in un incontro organizzato il 3 gennaio scorso dall’istituto di ricerca Centre for Society and Religion (Csr) tra attivisti per i diritti umani e rappresentanti della Chiesa cattolica di Colombo.
 
“I candidati non dicono nulla sulle questioni che interessano la popolazione. Le elezioni sono un’opportunità per educare la gente alla responsabilità civica e al voto. Noi crediamo che le persone di fede debbano essere coinvolte nel processo politico e nel voto con maggiore autorità e consapevolezza rispetto al passato”, dice ad AsiaNews p. Rohan Silva, direttore del Csr. “Fino ad ora le Chiese non hanno educato abbastanza i religiosi e i fedeli ad un ruolo attivo in politica”.
 
A sostegno di questa posizione anche molti attivisti per i diritti umani. “Il clero aiuti la popolazione a sviluppare consapevolezza per i propri diritti”, sostiene l’avvocato buddista S. G. Punchihewa, presente all’incontro del Csr. Continua Punchihewa: “Chi non voterà per l’attuale presidente Mahinda Rajapaksa o per il gen. Sarath Fonseka potrà scegliere tra altri 20 candidati. L’importante è andare a votare”.
 
“Da parte nostra”, afferma ancora p. Rohan, “chiederemo alla Conferenza episcopale cattolica dello Sri Lanka di preparare una lettera pastorale sulle elezioni, raccoglieremo le firme tra coloro che vogliono una contesa regolare e invieremo a tutti i candidati una nota per chiedere elezioni senza manipolazioni”.
 
Il vescovo di Jaffna mons. Thomas Savundaranayagam, incontrando il gen. Sarath Fonseka, candidato per i partiti di opposizione, parla della situazione dei tamil, ancora sofferenti per le conseguenze della guerra. “E’ auspicabile che i tamil non ripetano gli errori del passato e vadano a votare”, dice. “Ma devono essere tolte le misure restrittive nei loro confronti, ed essi devono sentirsi liberi di scegliere secondo coscienza. Dopo queste elezioni il problema dei tamil dovrà essere risolto definitivamente”, conclude mons. Savundaranayagam.
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