07/04/2016, 13.08
LIBANO
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Cristiani e musulmani festeggiano insieme l'Annunciazione: La bellezza della diversità

Centinaia di persone hanno partecipato presso il collegio di Notre Dame de Jamhour all’annuale cerimonia interreligiosa. Il muftì Saïda Salim Soussa ha sottolineato la scelta di moderazione e il rifiuto delle violenze. Tema dell’incontro la disabilità, fonte di diversità e bellezza. La misericordia il “punto in comune” fra cristiani e musulmani. 

Beirut (AsiaNews) - Celebrare la diversità, compresa la disabilità, come elemento di bellezza e arricchimento dal “valore inestimabile” e condannare l’estremismo e il terrorismo, fonte di violenza e sofferenze non solo in Libano, ma in tutto il Medio oriente. Con questo spirito centinaia di persone si sono riunite il 4 aprile scorso al collegio di Notre Dame de Jamhour (Beirut), per partecipare all’annuale cerimonia interreligiosa che si tiene in in occasione della solennità dell’Annunciazione del Signore. 

La festa ricorda il momento in cui l’arcangelo Gabriele ha rivelato alla Vergine Maria che sarebbe diventata madre di Gesù, il Salvatore. Da sei anni, il governo libanese ha stabilito questo giorno come “festa nazionale comune cristiano-musulmana”.

L’incontro interreligioso, spiega il quotidiano francofono libanese L’Orient-Le Jour (Olj) è promosso da una trentina fra  associazioni, congregazioni e movimenti e ha visto la partecipazione di personalità libanesi e del mondo arabo.  

Intervenendo a nome del muftì della Repubblica, il muftì di Saïda Salim Soussa ha sottolineato la scelta della moderazione e il rifiuto dell’estremismo e del terrorismo dei musulmani libanesi e di tutti i cittadini in generale. Al contempo egli auspica la presenza di uno Stato “forte e giusto”. 

Nagy Khoury, leader degli ex studenti delle scuole cattoliche libanesi e segretario generale dell’incontro islamo-cristiano, ricorda che “la bellezza del mondo risiede nella sua diversità”. E in questa diversità vi sono anche “le differenze fisiche” e, in particolare, le disabilità perché “ciascun handicap è portatore di un messaggio, e ciascun messaggio ha un valore umano inestimabile”. Egli rilancia il tema dell’incontro di quest’anno, l’unità nella diversità con le persone che soffrono un handicap e conclude l’intervento invitando i partecipanti a osservare un minuto di silenzio “per le vittime dell’odio e del terrorismo” (in Turchia, Belgio, Francia, Iraq, Siria, Libano…). 

Cheikh Mohammad Nokkari, grande personalità del mondo musulmano libanese, ha voluto condividere con i presenti l’esperienza personale vissuta la scorsa estate. Il 15 agosto scorso, festa dell’Assunta, egli era al Santuario della Madonetta di Genova, dove ha tenuto un lungo intervento (clicca qui per il filmato) nel contesto dell’iniziativa: “Un abbraccio di pace fra Islam e Cristianesimo”.

Una presenza “inusuale” quella di un imam nel luogo di culto cristiano, ha sottolineato, intervenuto per illustrare “la figura di Maria”. “Ignoravo anche - ha aggiunto - che la folla dei fedeli venisse da tutte le parti d’Italia” per innalzare “preghiere islamo-cristiane” da dedicare alla Madonna. E tutto questo, conclude, “non sarebbe stato possibile se noi, in Libano, non avessimo fatto dell’Annunciazione una festa mondiale capace di attraversare le culture e gli oceani”. 

In questi giorni in tutto il Libano si sono svolte cerimonie interreligiose sul tema di Maria, che hanno unito cristiani e musulmani. Alla cerimonia di Jamhour era presente anche il rettore del collegio, p. Charbel Batour, il quale ha insistito sul tema della misericordia, ricordando l’Anno giubilare indetto da papa Francesco. Egli sottolinea che è proprio la misericordia il “punto in comune” attorno al quale si possono riavvicinare cristiani e musulmani. 

Fra i momenti salienti della cerimonia tenuta quest’anno, la testimonianza di una bambina musulmana di 10 anni, di nome Mariam Adra, originaria di Tripoli, che ha raccontato la bellezza nel portare il nome di Maria e il suo attaccamento personale alla Vergine. 

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