20/12/2008, 00.00
PAKISTAN
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Cristiani e musulmani: educazione e libertà religiosa per vincere l’estremismo

di Qaiser Felix
Seminario interreligioso del Christian Study Center. L’avvocato musulmano Aslam Khaki: “Pensiamoci due volte prima di mandare i nostri bambini nelle madrasse”. Padre Bonnie Mendes: “Revisione completa dell’indice dei testi delle scuole e dei college”.
Rawalpindi (AsiaNews) - La popolazione del Pakistan deve affrontare l’estremismo religioso senza aspettarsi soltanto l’intervento del governo. Revisione dei testi scolastici che spingono all'odio e al disprezzo; preoccupazione per la diffusione delle scuole islamiche; educazione delle giovani generazioni: sono alcuni dei passi che leader cristiani e musulmani suggeriscono per fermare l'estremismo islamico che sta soffocando la vita della popolazione e allontanando i musulmani dalla loro fede.
 
Questo  giudizio è stato espresso nel corso di un seminario organizzato il 16 dicembre dal Christian Study Center (Csc) a Rawalpindi sul tema: “Estremismo religioso e passi fondamentali per ridurne gli effetti”.
 
L’avvocato musulmano Muhammad Aslam Khaki (nella foto), noto in Pakistan per le sue battaglie contro il fondamentalismo, enumera i tanti danni prodotti dall’estremismo: dal timore ormai diffuso di ritrovarsi insieme in luoghi pubblici, alle difficoltà per i cittadini a procurarsi i visti, alle ricadute che l’insicurezza ha avuto sull’economia.
 
“Lo stesso islam - afferma l’avvocato - è minacciato dall’estremismo: a livello internazionale le conversioni alla religione musulmana sono in calo e il numero delle persone che frequenta le moschee è in rapido declino a causa della paura”.
 
In merito al coinvolgimento di tanti giovani in attacchi suicidi, Aslam Khaki rivolge un appello ai connazionali di fede musulmana: “Dobbiamo salvare i nostri ragazzi dallo sfruttamento dell’estremismo religioso per salvare il nostro futuro. Dobbiamo pensarci due volte prima di mandare i nostri bambini nelle madrasse”. “Le madri dovrebbero spendere più tempo con i loro figli e metterli in guardia dall’estremismo religioso; i bambini dovrebbero avere più occasioni di incontri interreligiosi e attività di pace”.
 
Padre Bonnie Mendes, impegnato in attività a difesa dei diritti umani, concorda sull’importanza dell’educazione delle giovani generazioni “per realizzare un cambiamento che riguardi la gente comune”, e aggiunge: “Se vogliamo sbarazzarci dell’estremismo religioso, dobbiamo cambiare noi stessi ed i nostri atteggiamenti”. La scuola è decisiva per sconfiggere sul nascere l’estremismo “perché una reale formazione dei bambini è possibile solo a partire dai livelli primari”. Alla diffusione di libri di testo che incitano all’odio e al disprezzo, padre Mendes risponde con  la richiesta “di una revisione completa dell’indice dei testi delle scuole e dei college”.
 
Khursheed Nadeem, studioso musulmano del Council of Islamic Ideology, afferma che l’estremismo arriva quando chiediamo diritti e libertà religiosa per noi stessi, ma non siamo pronti ad accettare lo stesso per i credenti di altre fedi.
 
Lo studioso musulmano individua negli insegnamenti di alcune madrasse le cause dell’estremismo islamico. Questo indottrinamento genera anche spaccature all’interno della comunità musulmana. Un certo stile di preghiera come anche la costruzione di moschee offre una base allo sviluppo di queste correnti ideologiche. “Purtroppo - afferma Khursheed Nadeem - lo stato ammette tutte queste differenze e questo rende molto difficoltosa una soluzione [del problema] e l’armonia”.
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