21/09/2018, 12.01
COREA
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Da PyeongChang verso la pace: ‘lo sport avvicina le due Coree e il mondo’

Intervista a Ryu Seung-Min, medaglia d’oro della Corea del Sud, impegnato nelle iniziative intercoreane e membro di “Pace e Sport”. L’emozione per le giocatrici di Hockey, prima squadra congiunta delle due Coree. I più giovani dovrebbero essere coinvolti. 

Seoul (AsiaNews) – Lo sport avvicina i popoli e costruisce ponti, come testimonia il clima di pace che si respira nella penisola coreana. Lo dice ad AsiaNews Ryu Seung-Min, membro del Commissione olimpica internazionale degli atleti. Oggi, nella Giornata mondiale per la pace, egli entra a far parte dei “Campioni per la pace” dell’associazione internazionale “Pace e Sport”.

Nato a Seoul nel 1982, il campione olimpico di pingpong ha partecipato a numerose esperienze sportive che hanno visto le due Coree fianco a fianco, inclusi gli Asian Games in Indonesia e i Campionati mondiali di pingpong in Svezia, dove le atlete coreane hanno vinto la medaglia di bronzo.

Ad AsiaNews, Ryu Seung-Min racconta il cammino iniziato a PyeongChang, quando gli atleti coreani si sono presentati fianco a fianco “sotto un'unica bandiera” alla cerimonia d’apertura, mostrando “che le due Coree sono unite”. Un segnale di riconciliazione rafforzato dalla squadra femminile unificata di hockey sul ghiaccio, che “ha inviato un forte messaggio di pace al mondo”. Per Ryu, il ricordo più emozionante delle Olimpiadi è legato alle atlete. “Alla fine della partita di hockey sul ghiaccio – racconta – tutti gli spettatori sono rimasti ai propri posti e hanno incoraggiato le giocatrici [nonostante la sconfitta]. Quando ho visto ciò, ho percepito l’importanza di quello che stavamo vivendo. In quell’istante, ero così emozionato…è stato un momento indescrivibile”.

Per l’atleta, lo sport mette in contatto i popoli di tutto il mondo. “Credo che sia uno dei più grandi strumenti di mediazione”. Per il campione olimpionico, lo sport ha permesso di superare delle barriere costruite in decenni di divisione. “La più grande sfida quando si parla con gli atleti nordcoreani è che bisogna fare attenzione ad ogni parola, perché ci sono diverse prospettive fra Sud e del Nord. Tuttavia, gli sportivi di entrambe le Coree sono stati in grado, aprendo la loro mente, di mantenere buoni rapporti”.

“Il ruolo degli sport nei processi di pace – conclude l’ex-atleta – dovrebbe essere libero da ogni forma di discriminazione, e deve assicurare giustizia a discapito degli interessi”.

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