08/12/2015, 00.00
VATICANO - ASIA
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Da Singapore e dall’India in piazza san Pietro: Il Giubileo di misericordia contro il terrorismo

Suor Jensi e fra Basilio, indiani, e Vincent e Ziqian da Singapore, presenti alla cerimonia di apertura della Porta Santa: “Appena siamo arrivati ci siamo accorti di essere parte di qualcosa di speciale”. Fra Basilio: “Molti pensano che basti evitare il terrorismo per essere contenti. Invece il papa ha capito bene che la vera soluzione è la misericordia”. Suor Jensi: “Le prepotenze e le violenze che dominano il mondo non contano nulla: c’è l’amore e il perdono di Dio”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Sono molti i fedeli asiatici che questa mattina hanno affollato piazza san Pietro in occasione dell’apertura della Porta Santa per l’inizio del Giubileo della Misericordia. Al termine della celebrazione, suor Jensi e fra Basilio, indiani, e Vincent e Ziqian da Singapore, hanno espresso la loro gioia ad AsiaNews: “Quando stamattina sono entrata in via della Conciliazione – dice suor Jensi – mi sono subito accorta di fare parte di qualcosa di grande, qualcosa di speciale. L’apertura della Porta è stato un momento emozionante, sono fortunata ad essere qui”.

La religiosa è catechista al Sacro Cuore di Roma. Non sa se in futuro potrà tornare in India. Secondo lei, il punto fondamentale del Giubileo è che “abbiamo un Padre che ci ama e il papa sottolinea sempre il fatto che Dio ci aspetta a braccia aperte e ci viene incontro. Il Giubileo non è importante solo per il Vaticano e Roma, ma per tutti gli uomini: una porta è stata spalancata verso il cielo in tutto il mondo.... Le prepotenze e le violenze che dominano il mondo non contano nulla: c’è l’amore e il perdono di Dio. Il papa ci ha richiamato ad avere una coscienza di amore e perdono”.

Fra Basilio è un francescano e viene dallo stato indiano del Kerala: “Questo è un giorno speciale per me che sono stato ordinato nel 2000, durante l’ultimo Giubileo”. Ora Basilio è vicebibliotecario dei frati cappuccini di san Lorenzo. Secondo il religioso, il Giubileo porta un messaggio importante per l’India, dove “c’è una situazione molto turbolenta, con molti episodi di intolleranza. Il mese scorso un gran numero di scrittori e intellettuali, nonostante le differenze politiche, ha rifiutato i riconoscimenti alla carriera per protestare contro le violenze dei nazionalisti indù. Questo è un segno importante che qualcosa sta cambiando”.

“Nel mondo – dice mentre si avvia fuori dalla piazza – molti sono costretti a non parlare di perdono, amore e misericordia. Tutti pensano che basti evitare il terrorismo per essere a posto. Invece il papa ha capito bene che la soluzione vera è la misericordia. L’invito a vedere l’altro come fratello. È un’occasione per ritornare al cuore del cristianesimo”.

Vincent e Ziqian sono arrivati due giorni fa a Roma da Singapore: “Domani torniamo a casa. È stato un lungo viaggio! È la prima volta che veniamo a messa in piazza san Pietro e vediamo il papa: è un grande dono di Dio! È qualcosa che è per tutti, siamo venuti qui per pregare per la nostra famiglia, per il nostro Paese e affinché tutti facciano piccole cose ma più vicini a Cristo, per essere come lui vuole”.

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