19/02/2018, 08.54
RUSSIA
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Dagestan, l’Isis attacca una chiesa ortodossa: uccise cinque donne

L’attentato compiuto da un giovane di 22 anni. Colpiti i fedeli al termine della festa di Maslenitsa. Il Dagestan è una repubblica a maggioranza musulmana. Nel 2015 l’Isis ha creato la “provincia caucasica” del gruppo fondamentalista.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) – È di cinque donne uccise il bilancio dell’ultimo attentato dei militanti dello Stato islamico in Russia. Ieri pomeriggio, al termine della funzione domenicale, un attentatore armato di fucile ha sparato contro i fedeli che uscivano dalla chiesa ortodossa di Kizlyar, nella repubblica caucasica del Dagestan a maggioranza islamica. Il portavoce del patriarca ortodosso Kirill ha condannato l’attacco, e lo ha definito un “crimine mostruoso” che punta a “provocare lo scontro tra cristiani ortodossi e musulmani” nel Caucaso del nord-

P. Pavel, sacerdote locale, ha raccontato all’agenzia RBK il momento dell’aggressione: “Avevamo appena finito la messa e stavamo iniziando a lasciare la chiesa. Un uomo con la barba lunga è corso verso la chiesa urlando ‘Allahu Akbar’ (Allah è grande)”. Nell’attentato sono rimaste ferite altre cinque persone, tra cui un poliziotto e un militare della guardia nazionale. Il terrorista, identificato come Khalil Khalilov, 22 anni e residente nella repubblica, è stato “eliminato” dalle forze dell’ordine.

Il gesto è stato rivendicato dai fondamentalisti dell’Isis, che se ne sono attribuiti il merito facendo circolare la notizia su Telegram, piattaforma di messaggistica online, e poi anche su Amaq, organo di comunicazione ufficiale del Califfato. Il militante ha agito durante le celebrazioni della Maslenitsa, una festa ortodossa che in Russia, Bielorussia e Ucraina si svolge nella settimana precedente la Quaresima.

La repubblica del Dagestan, confinante con la Cecenia, è una delle regioni più povere e turbolente della Russia. Numerosi ribelli sono fuggiti in Siria per unirsi ai militanti dello Stato islamico. Nel 2015 l’Isis ha annunciato di aver creato nella regione una “provincia caucasica” del suo gruppo fondamentalista.

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